Accesso:
Regione Pyrénées-Orientales.
Da Puyvalador, prendere la direzione di Fontrabiouse, e
quindi quella di Espousouille. Attraversando il paese, raggiungere il
piazzale davanti alla chiesa. Superare il ponte sul Galbe e seguire
quindi la sterrata che porta fino alla Refuge de la Jacette, poco oltre
alla quale si parcheggia all’ombra dei pini.
Dall’auto, imboccare la sterrata che porta in fondo alla val de
Galbe seguendo i bolli gialli-rossi. Superato il ponte di legno,
seguire sempre lo stesso sentiero per alcuni minuti. Lasciarlo quindi
per prendere un altro sentiero a Dx, poco segnato, che porta
in direzione della Portella d’Orlu. Arrivati sul pianoro
sotto alla Portella, risalire la pietraia fino alla base della parete
(omettone alla base della via se le valanghe non l’hanno
spazzato).
Salita:
la via risale le placche a dx del diedro e quindi, il
diedro stesso posto nella parte Sn della parete, quasi sotto la cima.
Raggiunge tramite un canale erboso una spalla 100 m sotto la cima.
Superando gli erti pendii erbosi soprastanti, raggiunge infine la cima.
Si tratta di una via completamente da proteggere, e quindi
consigliabile soltanto a scalatori che abbiano esperienza
nell’uso di Nuts, Friends, e soprattutto chiodi.
L’itinerario, pur essendo facile da individuare, richiede la
consapevolezza di scalare con protezioni distanziate.
La qualità della roccia è ottima fino
all’uscita del diedro. In seguito, è spesso facile
incontrare alcune lame o massi instabili, facilmente
individuabili.
Trattasi di una via nel complesso divertente, anche se poco continua.
La sua lunghezza unita alla necessità di proteggersi la
rendono comunque interessante.
Le ultime due lunghezze non sono interessanti dal punto di vista della
scalata, ma data la cospicua presenza di mirtilli, assicurano senza
ombra di dubbio un finale comunque appagante!
L1 (45 m) : Attaccare circa 20 m a destra del diedro
erboso caratteristico (parte sinistra della parete), seguendo una
fessura cieca a volte un po’ umida in fondo (3). Uscire su
una comoda cengia e far sosta alla base di una fessura grigiastra
(prolungamento della fessura precedente).
L2 (30 m) : Salire seguendo sempre la stessa fessura (3+), fino a
raggiungere un’altra larga cengia erbosa, attraversarla in
direzione del grande diedro, far sosta a Friend 4 m sopra la
cengia, 2 m a destra dello stesso diedro.
L3 (55 m) : Risalire il diedro in tutta la sua lunghezza (3 poi 4).
Appena usciti sulla cengia, far sosta leggermente a Dx della larga
fessura che esce dal diedro.
L4 (40 m) : Salire superando facili balzi poco proteggibili (4) in
direzione del grande diedro nascosto, far sosta alla base di questo.
L5 (40 m) : Salire il bellissimo diedro (5) fino alla cengia, risalire
sul bordo del canale erboso che sale a Sn, e far sosta 5 m sopra, in
una fessura sporca.
L6 (45 m) : Salire il canale erboso sfruttando le rocce scoperte dalla
vegetazione, e proteggendosi a Dx (1 chiodo rimasto) e Sn, raggiungere
una spalla, che si supera su una piccola placca appoggiata
improteggibile, al termine della quale si puo’ comodamente
far sosta a chiodi e friend (3 poi 4).
L7/8 (50 m, 40 m) : Salire sulle lame a Sn della sosta (4+), per
raggiungere i ripidi pendii erbosi che portano in cima. Salendo con
molta cautela, e poche protezioni, in mezzo a rododendri, ginepri e
mirtilli, si effettua un primo tiro (sosta su un masso con Nut e
Friend), e quindi un secondo meno ripido, e salendo prima dritto e
quindi leggermente a Sn, si raggiunge la cima del Terrers.
Discesa:
Giunti in cima, seguire la cresta erbosa puntando a sx,
poi, per tracce di sentiero scendere per prati fino ad imboccare il
sentiero del tour du Capcir che scende a valle (tracce giallo-rosse), e
porta quindi alla macchina, riunendosi all’itinerario di
salita.
Bibliografia:
Per le mappe vedi IGN, consultabili online sul Géoportail
Per informazioni alpinistiche sulla zona vedi CampToCamp
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