In una fredda ma finalmente tersa giornata di dicembre eccoci al
cospetto della bella Parey; obiettivo: percorrere la via della Vecchia Guardia, una via abbastanza impegnativa, su roccia buona ma a tratti leggermente sporca (evidentemente non è la più percorsa della parete...).
Il primo tiro si percorre su
Shamall, una impegnativa lunghezza, molto tecnica e continua sul 6b. Placche, diedrini e strapiombini che non danno molto fiato fino alla sosta. Segue un tiro decisamente
più facile (V) ma con qualche passo non banale.
Giunti sulla sommità del torrione della Vecchia Guardia la via prosegue sulla bella placca del
terzo tiro (6a), con passi in
aderenza.
Si prosegue in diedro per quello che risulterà per noi l'ultimo tiro... In realtà la prosecuzione a spit è a un paio di metri sulla sinistra, con un passo in artificiale per attaccare il muro di V+. Noi procediamo invece sull'invitante
diedro posto sopra la nostra sosta, anche se protetto da soli due chiodi ma che pare ben integrabile... Invece risulterà ostica la protezione a nut (fessure cieche) e la nostra Andreina penserà bene di provare la tenuta delle scarpette nuove, del nut e del chiodo in un solo colpo!!! Risultato: le scarpette su placca lichenata non terranno ed il nut precariamente infilato salterà subito provocandole un bel volo di parecchi metri. Per fortuna il chiodo resisterà bene alla sollecitazione e la conclusione sarà un piccolo taglio alla zucca per Andreina e tanto spavento per entrambi.
Mi incarico della conclusione della via con un
delicatissimo traverso a sinistra per riprendere la sosta spittata e recuperare il materiale rimasto in parete. Dopodiché doppie (con qualche ulteriore sbadataggine di Andreina un po' scossa dall'accaduto) per rientrare alla base e gustare le meritate focacce di Giaveno.