Partiti con tante
buone intenzioni (via Salluard al Pic Adolphe oppure come ripiego la via Lepiney al Trident) siamo dirottati dalle condizioni pessime dei ghiacciai. A quest'epoca della stagione le terminali sono già diventate dei pericolosi inghiottitoi oppure scoprono delle placconate sporche di detrito instabile.
L'unica parete che pare ancora accessibile a noi è il
Trident (da lontano almeno...). Giunti in prossimità della bella torre osserviamo inorriditi la terminale aperta. Armati di coraggio affrontiamo alcuni
passi di misto su marciume, issandosi a colpi di ramponi, picozza tra neve, ghiaccio e ghiaia, con protezioni più che aleatorie...
Giungiamo alla base dei pilastri sud del Trident, tra rocce rotte e troviamo una sosta su massi instabili. Da qui il percorso da noi seguito non corrisponde ad alcuna delle relazioni in nostro possesso, men che mai la Lepiney, avendo affrontato passaggi almeno di
V+/VI da proteggere interamente...
Il tempo volgerà in breve al peggio inducendoci ad una saggia ritirata (ultima doppia sotto la grandine), ma dandoci
scorci panoramici ineguagliabili durante il rientro alla nostra tenda lasciata al colle del Gigante.