Una tiepida giornata infrasettimanale, in una Sbarua deserta, dove il silenzio regna sovrano...
...i torrioni superiori attirano il nostro sguardo e decidiamo di intraprendere la salita più lunga che questa antica palestra offre: la diretta Carbone (con qualche nostra piccola variante).
Attacchiamo sul Cinquetti la via Serpente che seguiamo per i primi due tiri: prima lunghezza facile (IV+), seconda più ostica con un
passaggio di placca in traverso e un diedrino breve ma delicato per uscire in sosta (6a). Proseguiamo su Rabdomanti (a sx della sosta comune) evitando il tiro di 6b/A0 (già fatto in altra circostanza e reputato non bello): concateniamo i due tiri successivi di 5c (
placca e muro con saltini), quindi i tre tiri finali (5b, 5b e 5c, per l'uscita leggermente strapiombante). Occhio agli attriti di corda! Nei concatenamenti di tiri, comunque, disponendo di corda intera da 70 m, rinvii allungati (almeno una quindicina) e fettucce/cordini non si corre il rischio di restare senza materiale e di creare frizioni eccessive.
Un breve tratto a piedi ci porta al cospetto della parete del Fungo, dove dopo qualche dubbio attacchiamo la via omonima (sosta iniziale con due spit artigianali da collegare). Primi due tiri concatenati: 5c,
muretto e placca. Poi ancora concatenamento dei due tiri finali (molta attenzione agli attriti, allungare molto i rinvii): facile placca e poi
bel diedrino (V) che porta sotto il muro strapiombante del Fungo sommitale.
Brevissimo tratto a piedi, poi volendo si effettua un tiro di corda (V), oppure si prosegue con passaggi di I sul bordo destro del torrioncino retrostante fino al
passo di V finale. Dalla sosta si effettua una doppia nel canale (o da un albero) portandosi alla base del magnifico spigolo della Torre del Nonno.
Le quattro lunghezze finali valgono da sole più del resto della combinazione, sia per la roccia che per la bellezza dei passaggi: primo tiro su
placca/muro (5+/6a), secondo tiro su
diedro con uscita strapiombante ed eventuale passo ad incastro di dita per andare in catena (6b, 6a obbligatorio), terzo tiro che presenta un muro verticale non banale (5+/6a),
ultima lunghezza prima su placca e poi uscita su tetto atletico (5c).
Dalla cima della Torre del Nonno si scende per pochi metri e si attacca l'ultimo risalto costituito dalla
Barra del Freidour con una lunghezza facile (IV+) ma su roccia molto bella: la sensazione piacevole è accentuata dalla luce calda radente del tardo pomeriggio invernale...
Eccoci sui pendii erbosi sommitali del Freidour, in tempo per goderci un po' di relax e rifocillarci alle ultime luci del giorno, prima di riprendere il cammino di ritorno sul
bel sentiero nella faggeta.