Gia' il reperimento dell'attacco (non descritto in modo chiaro da alcuna relazione) richiede impegno:
facili ma esposti passi sulla cengia che conduce ad un chiodo con cordino ed uno spit visibile (non necessario e pertanto non usato). Qui almeno e' la
nostra partenza...
Ed in effetti troveremo di qui in poi le 'tracce' e i punti salienti della via come descritta nella Guida dei Monti d'Italia.
Primi due tiri su muri verticali, talvolta di roccia rotta, sul V+/V che conducono ad una cengia, poi
bella fessura (V+), quindi un paio di tiri (V) nella
fessura-camino ben visibile dal basso. Nuovamente cengia e partenza in
strapiombo (VI), poi traverso a sx su roccia
insicura (V+) ed infine un ultimo
bel diedro per giungere alla
vetta. Gli ultimi due tiri presentano un paio di spit per proteggere i tratti di roccia mediocre e improteggibile (un grazie di cuore a chi li ha infissi!).
Dalla vetta discesa verso E per roccette al
colletto (ometto) e da qui nel canale per qualche metro a reperire la prima
doppia a spit. Linea di calata fortunatamente protetta dalle scariche di pietre, altrimenti garantite...