Giornata primaverile, con fiori e farfalle a rendere sempre più irreale questo apparente stato di grazia...
Avvicinamento scomodo per questa via che ci ispirava assai e che da tempo desideravamo provare. Fornisco nel seguito un mio commento ai sei tiri da noi percorsi, comprendenti la cosiddetta variante difficile di 6a+ e non il diedro di 6b+ da proteggere (ci mancava ancora...).
L1: una piacevole lunghezza su
placca a tacche (qualcuna dubbia ma nel complesso roccia buona) e ben chiodata a resinati; valutazione personale: max V
L2: lungo tiro piuttosto facile (IV+) ma poco chiodato (nessun problema comunque e chiodatura sicura)
L3: inizia a rivelarsi il vero volto della via, con qualche passo su roccia per lo meno di tenuta dubbia. In ogni caso è ancora un
tiro gradevole per qualche passo interessante (6a), anche se siamo costretti a uscire sulla variante sinistra per evitare una colatura d'acqua (nelle relazioni in nostro possesso non sono indicate le varianti esistenti a questo punto della via). Per rientrare sulla linea corretta siamo costretti a traversi che proteggiamo a nut.
L4: tiro chiave della via (6b), costituito da un muro verticale con qualche buchetto che noi non riusciremo ad usare causa colate d'acqua e muschio; l'uscita su strapiombino è ancora su roccia dubbia.
L5: inizio su placca lichenosa per giungere al cospetto dello strapiombo di uscita (6a), su roccia orrenda: lastre precarie alla base che si rischia di toccare coi piedi, roccia marcia a cui appigliarsi per uscire dallo strapiombino dopo il quale è lo spit e che riserva la bella sorpresa di uscire su terra precariamente accumulata su placche di roccia...
L6: il vero "crux" della via: un lungo viaggio in
una cava di lose... Ogni movimento deve essere calcolato per smuovere meno materiale possibile, cionostante vengono via un sampietrino ed
una losa di qualche chilo. Protezioni lunghe (per fortuna posizionate sulla parete buona del diedro) per il tipo di roccia in questione. A nostro avviso è un tiro pericoloso, anche per il secondo di cordata che si trova sulla linea di caduta delle pietre inavvertitamente smosse del compagno e non ha modo di ripararsi in sosta in nessun modo.
Dovrebbe esistere un ultimo tiro di V+ per uscire in cima da cui si scende a piedi, ma noi non abbiamo visto alcuno spit. Propendiamo per le doppie che non ci creano alcun problema (con corde da 50 m si effettuano tre doppie sulle soste della via, tranne l'ultima leggermente più a destra faccia alla parete).
Giudizio complessivo: nelle condizioni da noi trovate ci pare di poter dire che sia una via da non consigliare e che presenta rischi legati alla mediocre qualità della roccia in alcuni tiri peraltro non facili.