In questa stagione avara di ghiaccio il desiderio di scalare queste effimere sculture della natura è troppo forte. Eccoci allora a peregrinare nel santuario piemontese di tali esili creature, la Val Varaita, ad elemosinare qualche crosta gelata ove infiggere le lame delle nostre picozze...
Ci ritroviamo alla classica cascata del Martinet insieme ad un folto gruppo di adepti del 'culto glaciale', finalmente pronti a sacrificare in un rito cruento le splendide (anche se magre, ahinoi!) cascate tanto desiderate.
Un paio di
tiri iniziali giusto per
scaldarsi e tastare il ghiaccio, quindi si perviene al cospetto dell'
anfiteatro del Martinet con svariate possibilità (nonostante le condizioni non proprio ottimali).
La
cascata originale (a sx) presenta una parte iniziale e
mediana in buone condizioni, mentre l'uscita è abbastanza psicologica (i colpi di picca e ramponi, anche se delicati, risuonano paurosamente nel vuoto della crosta ghiacciata...).
Il tiro seguente ci è sembrato troppo magro ed allora ci siamo avventurati a piedi nei
bellissimi pianori sovrastanti in cerca delle Cascate superiori del Martinet.
La
cascata di sinistra è scalabile, nonostante le fragili croste superficiali che costringono ad una snervante ripulitura. La
difficoltà di questa cascata ci è sembrata più elevata di quella originale del Martinet.