Quando la combriccola si mette in testa di salire un itinerario di un certo impegno... riesce a convincere anche i membri un po' meno convinti...
Dopo un avvicinamento che ti fa pentire della decisione presa (
pietraie non molto stabili ed un ultimo ripido strappo su terriccio smosso da frane recenti), la via si presenta davvero di grande soddisfazione, alternando passaggi molto vari.
I tiri iniziali di
V+ sono spesso da integrare a nut/friend (secondo la filosofia di Michelin), mentre le
belle e non facili placche di VI+ sono abbastanza protette a spit (non da falesia). Un bel
traverso (IV+) e poi muretto (V) porta al cospetto del pilastro strapiombante che sorregge (sembra una colonna portante) i tetti sommitali che incombono imperiosi...
I due tiri successivi sono di grande impegno atletico (
6b il primo, passo di
6b+ per il secondo, poi 6a fino alla sommità). Conviene conservare le forze per questa parte finale in quanto ritirarsi in doppia sarebbe assai problematico (specie dopo l'ottavo tiro in traverso).
Poiché si raggiunge una vera
vetta la scalata ha veramente il sapore dell'alpinismo, ed anche la discesa per sentiero molto comodo e ben segnato nel versante del vallore del Bourcet completa ottimamente la gita.