Partire immersi nella nebbia padana, con la prospettiva di sfogare la voglia di evadere tra i monti sia pur in una grigia giornata d'autunno e trovarsi invece catapultati in una dimensione onirica: i monti della Val Sangone ammantati di candida neve sotto un cielo turchese e illuminati da un limpido sole.
Saliamo quindi all'Aquila di Giaveno e calzate le nostre
ciaspole siamo in cammino tra le betulle verso la punta dell'Aquila. Tutt'intorno i dolci pendii innevati e in lontananza vette imponenti... dal vicino
Rocciamelone al lontano massiccio del
Rosa.
Noi arranchiamo sulla neve fresca con la buffa camminata a papera dei 'ciaspolari', mentre la nostra mascotte
Aiguille corre sù e giù scodinzolando allegro, godendo della libertà e sfruttando il suo 4x4 a quattro zampe.
Giungiamo alla stazione superiore dell'Aquila (Pian delle Lese) in tempo per scorgere
l'ultima china che conduce alla vetta prima che la perturbazione avvolga tutto in
un'ovattata atmosfera brumosa.
Sorso di thè caldo, due chiacchiere con altri escursionisti e scialpinisti sfuggiti come noi al tedio della pianura, quindi ci rimettiamo sulla via del ritorno.
Qualche
prova di discesa col 'palettone' ha esito incerto, ma c' è ancora tempo per mettere in mostra lo
spirito gadano che non ha pace.