Ecco un luogo davvero dimenticato, sperduto nell'oblio delle cime sconosciute eppure a un passo da strade e valichi assai frequentati.
Ci gustiamo la più completa solitudine per tutta la salita e la discesa, in compagnia soltanto di stambecchi e camosci, che furtivamente fanno la loro comparsa dai recessi più inaccessibili. Anche un gruppo di pernici prende il volo al nostro passaggio, mentre una lepre saetta nel bianco delle neve prima di essere immortalata lasciando solo una
effimera traccia...
La salita nella prima parte, sopra al
Lago Roterel, è una crestina con difficoltà discontinue e qualche
bel passaggio di roccia (evitabile). Tra massi ciclopici sparpagliati da un gigante capriccioso, divertenti passaggi su facili
placche e
diedri si dipana la lunga Cresta della Ciarma, fino ad un evidente
segnale (quota 2680 circa).
Da qui il facile percorso diviene ben segnato prima con bolli bianchi e rossi, poi con ometti e conduce per pietraia alla poco pronunciata sommità della Cime de Bard.
Il
panettone sommitale, ammantato di neve è un balcone privilegiato sulle cime del
gruppo d'Ambin e sulle
vette della Vanoise. Laggiù sul fondo si adagia tra i prati un
Lago del Moncenisio blu turchese.
Nella discesa non manchiamo di far tappa all'accogliente
rifugio-bivacco P. Vacca, giusto il tempo per un the ristoratore.
Ancora incontri con la
fauna selvatica scendendo nel vallone di Bard a chiudere l'anello e ancora ristoro con i
gustosissimi mirtilli e lamponi.