Mattino piovigginoso in pianura, il meteo non promette nulla di buono ed anche in Valle la cortina di nubi non sembra volersi diradare e lasciare spazio a qualche sprazzo di cielo.
Eppure noi siamo determinati a voler scalare, speranzosi di poter "bucare" le nuvole.
Saliamo ed un piccolo squarcio d'azzurro tra le brume pare una promessa di sereno.
Il Bec Raty e le sue vie discontinue e non molto impegnative ci invitano a perseverare, così risaliamo faticosamente il breve ma ripido conoide alla base della parete.
Reperire l'
attacco non è difficile, segnalato da un bollo di vernice bianca a sinistra di un piccolo sperone.
Qualche passaggio divertente (
diedrini, piccoli risalti, una
bella placca verticale fessurata) condisce questa salita altrimenti un po' troppo discontinua.
L'ultima lunghezza è a nostro modo di vedere la più impegnativa e delicata: un
diedro in lieve strapiombo, intasato da lame dall'aspetto assai precario che merita una valutazione (a nostro avviso) di V-. Segue un tratto in traverso a dx e
successivamente a sx che crea non poche difficoltà per evitare i forti attriti di corda (o in alternativa non ci si protegge...).
Salita in ogni modo piuttosto "plaisir", con discesa oltremodo comoda sul lato opposto del Raty, erboso e senza alcuna difficoltà.
Peccato per il clima nebbioso che ci ha accompagnato costantentemente lungo l'ascensione.