Il tempo è atteso per lo meno incerto se non addirittura inclemente, allora i programmi per la domenica si spostano sul piano dello spirito...
...nel senso che pur mantenendo la concretezza del camminare per i monti, i luoghi frequentati sono di quelli che fanno bene allo spirito.
Il
Monbracco, noto a noi popolo di scalatori per lo più per le belle pareti di quarzite, nasconde una piccola perla, Balma Boves, posta alle pendici meridionali del monte, celata gelosamente dai rigogliosi
castagneti secolari. E di secoli questo sito rupestre, un piccolo
insediamento stile 'Anasazi', ne deve avere ben di più di quelli storicamente attestati (sicuramente abitato dal '700). Casupole in pietra al riparo dell'immensa
'barma' che funge da tetto per tutta la piccola borgata.
A riportarci indietro nel tempo, oltre al racconto vivido della brava guida del sito, anche la testimonianza vivente di
monsù Ciafërlin: in una parlata verace quasi francofona apprendiamo di come si viveva a Balma Boves fino a un tempo che sembra ormai tramontato per sempre...
Valle Infernotto: una valletta
verdissima (complice la pioggia che sembra stillare la clorofilla da ogni essere vegetale) accoglie un altro luogo che arricchisce l'anima, il
sito monastico di Pra 'd Mill.
Qui da alcuni decenni una piccola comunità di monaci cistercensi vive la regola di stampo benedettino, lontana dal frastuono del mondo moderno, dal quale giunge una eco lontana attraverso la carrozzabile che qui conduce pellegrini e gente desiderosa di staccarsi dalla frenesia della pianura in cerca di una
dimensione spirituale.