Trascorriamo una bellissima giornata in un posto magnifico, anche se l'incanto è rotto dalla presenza di numerosi altri escursionisti.
Le belle architetture di
Thures incorniciano i panorami montuosi che si stagliano sullo sfondo, sovrastati dallo Chaberton. Transitiamo nelle strette viuzze del borgo, quindi calzati racchette e pelli ci si avvia sulla
netta traccia battuta.
Fatica, sudore e fatica. Ad una andatura costante anche se non veloce
Vale batte la pista, mentre passiamo ad uno ad uno i gruppi di escursionisti avanti a noi... Oggi Vale ha deciso di dare il massimo, mossa da un'energia incontenibile! E' dura starle dietro, scoppia il cuore dallo sforzo ed i muscoli doloranti implorano pietà... ma il passo è cadenzato...
Meno di due ore e calchiamo il cocuzzolo di
Cima del Bosco, in contemporanea con il sopraggiungere di un piccolo elicottero.
La
chiesetta diviene un accogliente rifugio (non ce ne voglia nostro Signore) per i molti gitanti. Noi occupiamo il nostro cantuccio per consumare qualche alimento e sorsare un po' di thé caldo che rapidamente si raffredda, però, segno delle rigide temperature, anche il sudore che emana dai nostri abiti (la maglietta di Piero, in particolare) ci fa apparire come in fiamme!
Una
foto di rito con alle spalle il
Monte Furgon, ricordo di avventure verticali dei mesi estivi, chiude il momento di vetta. E' ora di rimettersi in marcia (per Vale) e di "inforcare" gli sci (per Piero), giù verso i dolci pendii di soffice farina, punteggiati qua e là di radi larici e cirmoli.
Una discesa che si fa impegnativa per Piero, poco amico delle montagne di neve fresca e con qualche difficoltà in più dovuta ai postumi del non lontano incidente...
L'arrivo alla macchina è in perfetto sincronismo tra Piero e Vale, il primo molto lento a scendere con gli sci, la seconda in formissima con le sue ciaspole "nucleari"!