La morsa del gelo avvolge le nostre latitudini e solo più s'ode il martellare delle picche sui ripidi torrenti di ghiaccio. Ma basta scavalcare la bastionata di monti che cinge la Liguria per ritrovare l'eterna primavera, con le sue assolate pareti calcaree.
Destinazione ancora una volta Finale e le sue scogliere emergenti da un mare verde di lecci; il mare, quello vero, luccica laggiù in fondo e pare solo un lontano fondale per queste terre alte del finalese.
Scaliamo il primo giorno alla Parete delle Gemme, Rocca di Perti, in tranquillità, su difficoltà inizialmente modeste, poi via via sempre più impegnative. Non potendo infilare la scarpetta (n.d.r. causa ematoma prodotto dallo scalciare belluino del
giorno prima) Piero si cimenta dapprima in una
salita in ciabatte, poi in un'inedita combinazione
ciabatta+scarpette. Il risultato è una scalata quasi 'no-foot', piuttosto devastante per le dita e le braccia...
La seconda giornata la trascorriamo al
Silenzio Alto, nella selvaggia Rian Cornei, per sfuggire alla bolgia degli scalatori, che come formiche assaltano ogni cm quadro di superficie rocciosa. Qui però pochi sembrano metter piede (e mani), tant'è che in un'affollato week-end invernale come questo siamo i soli ad arrampicare su questi bei muri. Peccato per la chiodatura non sempre ineccepibile e la selva che invade la base delle pareti.