...Si sa, individuare un itinerario bello ed interessante in un terreno cosi' vasto come il Vercors non è cosa semplice, soprattutto per scalatori del nostro calibro...Optiamo cosi il
paretone, ovviamente calcareo, del Gerbier, posto a sud-ovest di Grenoble. Le difficoltà sulla carta ci paiono abbordabili; la via venne aperta nel 1961 da alpinisti francesi, tali Boissenot, Dournon, Gignoux e Roques.
Si parte da S. Marcellin avvolti da una nebbia autunnale che ci accompagnerà fino alla località di Prélenfrey. Ci accoglie un
panorama mozzafiato da alta quota, benché siamo ad un'altitudine modesta di m 1300 circa. Lasciata l'auto in un comodo parcheggio ci avviamo lungo l'itinerario di avvicinamento contornato da un cielo stupendo di nuvole rade e basse nebbie; l'atmosfera è magica!!!
'Zigzagando' per boschi e pendii erbosi giungiamo in vista del '
nostro pilastro quotidiano'...Notiamo da subito alcune zone ancora bagnate dalle piogge del giorno precedente, ma con tutta probabilità ne è escluso il nostro itinerario.
L'attacco è posto a quota m.1650; le prime tre lunghezze vengono vinte da
Jean, nostro ospitale amico francese...fin'ora nessun problema! Le successive due non ne costituiscono alcuno per Marcy...Ma ahimè dalla sosta del quinto, il Suddetto nota con un senso di 'caga alpinistica' lo stato del settimo tiro chiave di 6a completamente bagnato e gocciolante...Riunitasi in sosta, la cordata italo-francese osserva con timore la
prossima lunghezza all'insegna dell'alpinismo scozzese...è il momento di sgravare pesi inutili...
pisciatina di rito. Spento il cervello, Marcy parte per un viaggio impegnativo dal punto di vista psicologico...personalmente il 6a bagnato risulta non poco impegnativo, ma siamo alpinisti e non ciapa-rat!!
Grido di giubilo: 'molla tutto' e il problema è risolto in libera!!
Ora, tensione alle spalle, o meglio alle braccia, godiamo nuovamente di panorami mozzafiato; nebbie alternate a sprazzi di sole e cielo azzurro ci ricordano la nostra
Marmolada...
Gli ultimi tre tiri, nuovamente asciutti, scorrono rapidamente in un susseguirsi di
diedri e fessure magnificamente proteggibili...La vetta è conquistata dopo alcuni tiri di corda su ripidi pendii erbosi pericolosamente bagnati...sarebbero addirittura utili i ramponi per dei cagoni come Noi...
Foto di rito in cima al Pilier...panorama a 360° sulle vette glaciali degli Ecrins, Monte Bianco, Belledonne (che peraltro ci ispira tutti parecchio...) e la Chartreuse, salita il giorno prima...baci e abbracci e inizia la
discesa lungo la 'normale'.
Soddisfatti e appagati da una passione comune che rende viva e sincera la nostra amicizia, si torna alla maison 'chez Jean'.