Dopo una tranquilla notte al 'nostro' rifugio, rieccoci con le pedule ai piedi per la devastante discesa a valle. Fortuna che non c'è tempo per pensare ai malanni di caviglie e ginocchia varie, impegnati come siamo a salutare la miriade di escursionisti partecipanti alla
manifestazione in memoria di Dino Icardi.
Veloce colazione al bar di Chiappera (e incontro con
Lodovico Marchisio e Co.diretti alla Provenzale, saranno coincidenze...), poi direzione sorgenti del Maira, un ameno pianoro intorno ai 1600 m di quota, nostra prossima base di partenza per uno splendido giro ad anello.
Il sentiero ben tracciato sale tra i larici lasciando scorgere la sagoma inconfondibile della
Provenzale, che possiamo così ammirare nuovamente, ma da prospettive completamente nuove.
Qualche ripida svolta e perveniamo ad un colle che apre la vista su un
anfiteatro dove le ardite pareti di roccia dominano verdi boschi e la conca del turchese
lago Visaisa.
Il vento ci sferza impetuoso, ma noi perseveriamo e
arranchiamo verso gli altipiani superiori. Sotto le
quinte rocciose dell'Auto Vallonasso finalmente scorgiamo il bel
bivacco Bonelli, al cospetto del
Lago d'Apsoi e della severa parete nord dell'Oronaye.
Tappa d'obbligo al nostro
terzo bivacco per una pausa spuntino e caffè.
La ripresa del cammino è su dolci ondulazioni erbose,
praterie d'alta quota i cui unici abitanti, le marmotte, saltellano qua e là, ravvivando l'aria immota di queste
lande solitarie.
Giunti al
Passo della Cavalla, tra baraccamenti diruti ed altri relitti di guerra, puntiamo alla vetta del
Soubeyran, desiderosi di guardare oltre... di vedere l'agognata Ubaye.
Un po' di fatica per i ripidi tratti finali e siamo in vetta ad ammirare alla fine gli
altipiani che abbiamo percorso ed infiniti altri luoghi nell'
Ubaye. Giro d'orizzonte a toccare con lo sguardo più vette possibili, quasi a voler saziare gli occhi di monti e monti....
Il tempo è tiranno ed il cammino è ancora lungo: completiamo l'anello con una discesa traversando in un nuovo vallone solitario, dove gli unici echi sono i belati degli
ovini al pascolo su ripidi pendii sassosi.