ël franseis, ël piemonteis e ël pi gadan dij gadan: insomma un trio gadan intenzionato a trascorrere una piacevole giornata a contatto con le morbide ondulazioni rupestri di Machaby. La scelta, dopo un po' di indecisione, cade sul settore sinistro della parete, il cosiddetto
settore "Case Fara", meno continuo della Courma vera e propria che permette lunghe scalate di impegno contenuto.
La prima parte della via è la più discontinua: un breve
muretto iniziale molto tecnico ma ben protetto, poi una serie di risalti intervallati da trasferimenti che spezzano un po' troppo il ritmo della scalata. L'unica nota impegnativa è lo strapiombino di L4 (5b), un passaggio di forza non banale, per il resto si scala su placide e innocue placche di puro "plaisir".
Con
L7 si inizia a far sul serio, ossia la scalata si fa via via più impegnativa e continua (mai come sul paretone, però), fino a giungere al
tiro n. 8, con una sezione impegnativa di 6b su di una larga
fessura che solca il muro verticale.
Nuovamente impegnativa la
penultima lunghezza (6a), con un attacco delicato a cui segue una
placca con chiodatura non proprio per principianti...
Terminiamo con la gradevole esperienza della scalata "in tandem" con Piero e Gianni che da bravi secondi si contendono le femminee ondulazioni delle dolci placche finali della via.
Immancabile
autoscatto in cima alla Courma e discesa per i pendii boscosi in una
luce preserale che riscalda i colori e gli spiriti, nell'attesa di soddisfare un più corporale bisogno di panino e birra.