E' iniziata la stagione dei corsi e trovare una palestra di roccia che non sia presa di mira diviene sempre più problematico. Ovviamente non fanno eccezione le Placche di Oriana e in una domenica di novembre non possiamo stupirci di vedere nugoli di
cordate appese ovunque in parete...
Eppure riusciamo lo stesso a ritagliarci il nostro angolo di pace "scaloira", anzi una via tutta per noi: la "PGF". Attacco invaso da una cascata di foglie tant'è che la difficoltà è dovuta più alla ricerca degli appigli nascosti che alle scalata vera e propria, fino a quando, per lo meno, non si concatena L1 con L2... Infatti il secondo tiro presenta una sezione assai delicata dapprima verso il filo dello
spigolo, poi in piena placca per concludere con un'ostica fessurina: in soldoni il grado (6a) ci pare azzeccato.
Si prosegue con difficoltà minori, salvo un passo nuovamente delicato in
placca (5b).
Un paio di veloci doppie ci consentono di atterrare alla base per valutare la possibilità di percorrere un'altra via; cosa che puntualmente si verifica. All'altro estremo della parete reperiamo un itinerario libero ("
Paomar") che nuovamente con quattro tiri in crescendo ci riporta in cima. Scambiamo alcune battute con una cordata di allegri scalatori biellesi e poi ci mettiamo in marcia alla volta della vera cima della
Serra di Biel, che oltre ad un gelido vento ci offre finalmente la vista sui giganti valdostani del Rosa. Bellissimo il sentiero di rientro dapprima sui crinali erbosi poi in un bel
bosco di faggi che immerso nella nebbia evoca sinistri presagi…