La valsusa con le sue trafficate arterie stradali e le discusse infrastrutture che ne hanno abbruttito e deturpato il fondovalle lascia poca speranza al turista frettoloso.
Solo chi è disposto a risalirne le pendici boscose scopre un mondo totalmente diverso, fatto di piccoli agglomerati di case, di ritmi di vita meno frenetici legati alle attività agro-pastorali, di
valloni solitari da percorrere a piedi in soave serenità.
Uno di questi luoghi è il vallone del
rio Orsiera, posto nell'inverso della valsusa, sopra le borgate di Mattie. Risalirne il solco vallivo è fonte di piacevoli sensazioni: dalle fresche e cristalline acque del rio agli incontri con un branco di camosci.
Poi nella parte alta la conquista dell'agognata meta (il bivacco Orsiera) richiede un supplemento di fatica per superare gli ultimi ripidi pendii molto innevati. Le
tecniche adottate dai nostri sono le più disparate... ma tutte in qualche modo efficaci. Tant'è che alla fine ci ritroviamo all'
interno del gradevole
bivacco a brindare il successo della 'spedizione'.
Riassetto, pulizia, accensione della stufa e la nostra 'dimora' per questa due giorni è pronta; trascorreremo una notte gelata (in compagnia di altri escursionisti), sotto una cupola di miriadi di stelle ed al mattino il gelo notturno ci regalerà una bella neve portante.
Rientro dal
sentiero delle Toglie (non prima di una divagazione panoramica sopra il bivacco), molto lungo, vario e panoramico, ma dalla segnaletica non sempre visibile (specie con le nevicate recenti).