Non sempre raccogliere insieme una comitiva di gitanti domenicali garantisce un esito positivo, specie quando il gruppo è assai eterogeneo.
Eppure l'impresa è riuscita pienamente: un'allegra
combriccola, variopinta ed "armata" di tutto punto si mette in marcia al
colle della Bicocca; obiettivo: la cresta Nord-Est del Pelvo d'Elva.
Poco prima dell'inizio del sentiero della normale accresciamo le fila della combriccola, accogliendo nel gruppone una coppia di giovani ragazzi cuneesi.
Accompagnamo per un breve tratto il gruppetto di noi che preferisce proseguire sulla via
normale e poi ci avviamo per
canalini erbosi e roccette verso la cresta Nord-Est.
Giungiamo ad una forcella e finalmente possiamo calcare la bella roccia quarzitica del Pelvo, risalendo gli
ultimi torrioni della cresta. I passaggi non superano mai il III grado, ma il divertimento è assicurato dal piacere di una salita in un'ambiente di alta montagna al cospetto del vigile
Re di Pietra.
Formiamo tre cordate al fine di percorrere quest'ultimo tratto di cresta in massima sicurezza, con capofila la cordata di Guido alias Paolo alias Piero (n.d.r. Lodovico così lo ha battezzato...) che apre le danze.
In breve giungiamo in vista della
cima del Pelvo, mentre lo scenario si apre sul versante meridionale: inizia così il rituale del riconoscimento delle vette, snocciolando nomi e cognomi di ogni cocuzzolo emergente dall'orizzonte.
Facili roccette conducono al culmine del Pelvo ed alla sua croce dove non resta che firmare il libro di vetta e scattare le tradizionali
foto di gruppo, dove a posare ci sono tutti... tranne la vetta!
Rientriamo per la normale, con le dovute cautele visto il ghiaccio presente nel canalino, e poi camminiamo sui
dolci crinali ondulati verso il colle della Bicocca. I
prati imbionditi di questi monti e la brezza frizzantina ci rammentano che ormai l'autunno si è impadronito di queste lande e che fra non molto il freddo ed il gelo ci cacceranno da queste altitudini.