Una lunghissima camminata in un ambiente ormai vestito d'inverno, coperto da un candido manto di neve soffice, eppure siamo solo a metà settembre...
Questo lo scenario che ci si para innanzi in tale angolo remoto delle Cozie, il vallone di Rochemolles.
Abbandoniamo il socio biker nella borgata di Rochemolles, e ci incamminiamo per mollare l'auto più in quota visto che lo spostamento per il Sommeiller già si preannuncia assai lungo.
Infiniti tornanti sullo sterrato del colle ci fanno guadagnare lentamente quota, mentre prende sempre più piede questo paesaggio surreale: tutto è
ricoperto di uno spesso strato di neve... persino le mucche al pascolo sembrano non capire l'accaduto cercando di brucare l'erba ancora verde sepolta nella neve.
Intanto
il nostro biker ci sorpassa bellamente mentre siamo attratti dalla vista delle imponenti
pareti orientali della Rognosa d'Etiache.
Saliamo
rampe di neve ripida, mentre il vento misto a nevischio ci sferza inclemente, poi un aggiramento a sud della
cresta della Punta Sommeiller ed infine la risalita per
elementari roccette ci conduce alla
vetta (peraltro la cresta è evitabile, ma la febbre della roccia ci perseguita).
Lo spuntino, un raggio di sole, la
foto di vetta, lo sguardo sui sottostanti
residui glaciali del Sommeiller da cui emerge l'elegante
Grand Cordonnier: siamo pronti per la discesa.
Un lungo anello che toccherà i passi dei Fourneaux, il ricovero del Galambra e per
facili crestine il colle di Valfredda ci porterà nuovamente verso la strada sterrata e per questa ai
pendii prativi dello Scarfiotti fino alla nostra auto. Totale oltre 20 km di spostamento ed un dislivello niente male: un buon motivo per rifocillarsi adeguatamente in piola, degno corollario di ogni buona uscita gadan!