Una bella scalata, una piacevole sorpresa che si lascia scoprire a prezzo di un briciolo di fatica...
Raggiungere la 'losa delle streghe' (Losa d'Alais) non è lungo in termini temporali, ma lungo da un punto di vista psicologico: occorre disponibilità alla ricerca dell'itinerario (un po' avventuroso) migliore per superare un paio di canalini abbastanza erti, uno dei quali è solcato da un bel ruscello con cascata.
A facilitare la ricerca sono alcuni bolli (sempre meno visibili col passare del tempo) ed alcuni ometti (in parte rimessi in piedi da noi ripetitori).
Uno in particolare poco oltre il pilone dell'alta tensione (che insieme alla menzionata cascata funge da riferimento fisso verso la parete), permette di imboccare una traccia in traverso, che lascia il sentiero in ripida salita per superare il primo canalino.
Da qui i problemi sono principalmente dovuti alla vegetazione invasiva o abbattuta dalle valanghe, che impedisce di reperire la traccia (comunque molto esigua) e gli ometti. Occorre puntare alla cascata: appena sotto il
salto principale (ben visibile) si disarrampica facilmente da una cengetta e si risale una placchetta sul lato opposto, portandosi in prossimità della pietraia ormai in vista parete. Qui in pochi minuti, guidati da evidenti ometti, si giunge alla Losa.
La via in questione è piuttosto facile, su
roccia buona (a distanza non si direbbe proprio!) e dalla piacevolissima arrampicata.