Morbidi altipiani ricoperti d'erbe e fiori, ruvide e slanciate guglie di calcare ricoperte di licheni: uno scenario celestiale per la nostra due giorni in stile scout, con notte in tenda e
fuoco serale. A riscaldare gli animi ci pensa oltre che la malìa delle fiamme anche un congruo quantitativo di alcool...
Ed infatti il giorno dopo la comitiva fatica un po' a rodare, ma con ritmo costante giunge in faccia alla parete della Rocca.
Come dire di noi all'irresistibile attrazione della vetta?
Di buon passo, ma senza abbassare l'attenzione verso i pericoli delle vie normali piuttosto frequentate, i nostri si incamminano per la
cengia della Meja e poi per l'erto canalino finale.
Ottemperate tutte le tradizioni di
vetta (foto di rito, firma sul libro, stretta di mano) ci rimettiamo sulla via del ritorno, con tutta calma, ma evitando di essere lapidati dalle altre numerose comitive.
Finalmente i
dolci prati fioriti e le
fresche acque di fusione ci ristorano dalle fatiche della salita e riportano la vista sui colori intensi di questa breve ed effimera estate in quota.