Un sogno, sembra di vivere un sogno: salire in uno scenario da grande nord, con
quantità inverosimili di neve a quote modeste. Da quanto tempo non succedeva...
Il piccolo 'Canada' di casa nostra lo troviamo a un tiro di schioppo da Torino, poco sotto il frequentatissimo Col del Lys. Anche la gita della costa Sourela è gettonata, ma quest'anno, a ragione, miriadi di sciatori e racchettatori battono ogni angolo innevato. E la compagnia è discreta, non chiassosa, da veri amanti degli spazi naturali, ma non gelosi di questo tesoro.
Nonostante le poche ore di sonno qualcosa dentro (forse i tormenti sentimentali dell'uno, forse la cena luculliana dell'altro) spinge i nostri a
ritmo costante, a macinare metri uno dopo l'altro. In un tempo inaspettato ci ritroviamo sulla
tonda sommità della Sourela, sovrastata dall'arcigna mole del
Civrari, una sorta di Mc Kinley di casa nostra.
Il vento gelido sferza e mantiene nitidissima la visuale che si perde a distanze infinite, fin laggiù ai dolci monti appenninici (e un piacevole ricordo riaffiora dalla
memoria...). In un gioco alterno sole e vento scaldano e raggelano, ma ci godiamo in pace il piacere della
vetta, senza fretta.
Rimosse le pelli, sci ai piedi, viene il momento 'ludico' della discesa.
Zigzagando in cerca di superfici immacolate, a caccia di improbabili (nostre) pennellate, ci sentiamo un po' pittori-artisti ed un po' visitatori di fronte al maestoso spettacolo della natura.