Ritorno nelle Alpi del Sud, un angolo di montagne occitane tra Italia e Fancia a cavallo del colle della Maddalena/Col de Larche
Facile scalata su bella roccia granitica. Via discontinua adatta a riempire una manciata di ore buche.
TD-, max V,
400 m
Affascinati dai due diedri sovrapposti e galvanizzati dall'idea di affrontare una via 'storica' ci avventuriamo su questa poderosa montagna di quarzite.
Bastano i primi tiri a comprendere che ci troviamo su di un itinerario 'fossile', un reperto storico...
Il poco materiale presente sulla via è vetusto, trascorsi molti anni probabilmente dall'ultima ripetizione. L'ingresso nel primo diedro è terrificante: roccia rotta e con difficolta' molto superiori al IV dichiarato oppure in alternativa un camino completamente intasato da felci e muschi!
La seconda lunghezza nel diedro (per modo di dire) prosegue su difficolta' dell'ordine del V/V+ poco protetto e pochissimo proteggibile.
Al quarto tiro (L5 della relazione in nostro possesso tratta dal volume Stura-Ubaye di Brusasco-Vivalda) decidiamo che la cosa piu' saggia sia scendere, calandoci su una sosta appositamente attrezzata con difficilissima chiodatura.
Le difficolta' crescenti (superiori a quelle dichiarate) su di un terreno non facile a proteggersi e l'assenza di informazioni chiare sulle eventuali vie di fuga sono elementi sufficienti per abbandonare la parete.
E
600 m
Escursione nel parco nazionale del Mercantour tra i laghi del Lauzanier e Derriere la Croix: paesaggi dolci e ambiente rilassante per recuperare le energie psicofisiche dopo l'esperienza faticosa alla Tete du Sanglier.
Magnifica la Pierre André non puo' mancare nella rosa di montagne da scalare in Ubaye, nonostante il faticosissimo avvicinamento (almeno per chi è giu' di allenamento da Sherpa).
Caparbiamente ritentiamo con una via storica e fatichiamo a reperire l'itinerario corretto, trovandoci di fronte a difficoltà ben superiori a quelle dichiarate.
Decidiamo saggiamente di ripiegare sulla classica della parete SO, la Vieux Boucs, che rivisitata da Fiaschi ci regala una scalata nient'affatto banale ma di grande piacere.
Si sperava di staccare il cervello e scalare senza impegno alcuno...invece...
Una chiodatura tutt'altro che relax e qualche passaggio delicato rendono la salita non cosi' facile come si potrebbe pensare dalla semplice lettura dei gradi.
Gadan presenti: Marcy, Piero