Sapore di un alpinismo d'altri tempi, un misto di avventura, ricerca del percorso piu' logico, piu' agevole e piu' sicuro in un terreno aleatorio, dove non vi e' certezza di salire ad ogni costo.
Riassumendo questa e' la sensazione provata salendo per il crestone roccioso che si staglia a sud dell'imponente faccia sud della Punta Clairy o Signal du Petit Mont Cenis (cosi' come il nome e' ambiguo, cosi' anche le quote della vetta differiscono da guida a guida e da cartina a cartina...).
L'idea di salire la cresta matura quasi per caso, quando giunto al cospetto della massiccia montagna si profila questa interessante alternativa alla ben piu' facile normale.
Salgo fin oltre il pianoro delle Grange Mistralet superiori e abbandonato il sentiero principale che sale lievemente al Col de Sollieres mi inerpico per pendii erbosi verso il vallone SO della Clairy, con sguardo attento al
crestone Sud, cercando di intuire sin da lungi la piu' agevole via di salita.
Un po' per fortuna un po' per intuito mi trovo per tracce quasi agevoli (un sentito grazie alla fauna selvatica e alle zolle erbose!) a calcare la parte bassa della cresta, non ancora rocciosa.
I risalti di roccette sono ben visibili piu' su', ma i bastioni apparentemente inaccessibili se visti dal basso si rivelano in realta'
da questa prospettiva ricchi di molti possibili varchi. Anche i nevai ripidi sono facilmente aggirabili.
Cercando i passaggi piu' facili (
brevi passi non oltre il II/III, mai davvero esposti) si supera la fascia rocciosa e si perviene all'innesto con la cresta O da cui proviene la via normale. Prima pero' un brevissimo attraversamento di una crestina nevosa, resa insidiosa dalla neve assai molle.
Ormai e' fatta, ancora un po' di fatica su roccette facile e per tracce ora evidenti e segnavia della normale (bolli bianco-rossi sbiaditi e ometti) raggiungo la
vetta della Clairy.
Nessun essere umano e' giunto quassu' in questa giornata estiva... chissa' come mai...
La risposta al quesito arrivera' durante la faticosa discesa.
Prima pero' foto alle belle cime della Vanoise, un boccone a base di ottimo formaggio di capra e l'immancabile autoscatto.
Discesa sulla normale dunque, che pero' si presenta non proprio in condizioni 'normali' con qualche difficolta' a superare l'estesa fascia nevosa, con neve profonda e frolla.
Ecco perche' nessuno in vetta!
Grazie a provvidenziali trincee in pietra (resti della grande guerra) l'attraversamento e' reso meno problematico, altrimenti l'alternativa sarebbe affondare nella neve molle!
Ripreso il sentiero dal Col de Sollieres si rientra senza alcuna difficolta', restando al cospetto della Clairy e potendo rimirare ancora le due creste percorse.