TD-, max 6a (5c obbl.), 8L, 300 m. svil.
Quando si parte per Ailefroide e si e' nel cuore dell'estate bisogna mettere in conto di dover cambiare programmi. Soprattutto se si desiderava scalare una delle piu' classiche (e gettonate) vie della parete di Palavar... Dopo aver contato una quindicina di persone gia' appese alle sue rocce, valutiamo piu' sano faticare ancora un po' e portarci alla base della Tour Pointue, dove la via Les Predatuers sembra essere interessante. Ed infatti ci propone una scalata prevalentemente di placca ma ogni tanto "mossa" da qualche passo un po' piu' vario (come lo spigolo del quarto tiro o lo strapiombo del sesto). Il tutto reso un po' meno plaisir da una chiodatura nient'affatto abbondante e talvolta neppure molto logica. Insomma un gioco di nuts/friends risulta assai utile, anche se utilizzabili solo in talune lunghezze (praticamente impossibile integrare sui tiri di placca, solcati solo da fessure cieche o al piu' lavorate in superficie). Ad una salita decisamente consigliabile fa da contraltare una linea di doppie illogica, talvolta pericolosa (tirar pietre e' molto probabile), su soste non sempre di bell'aspetto (cordoni vecchi su alberi o chiodi piantati nel fondo del Grande Diedro). Piantare le corde in quelle condizioni e' poi molto probabile. E pensare che posto per ricavare una linea di calata autonoma rispetto alla via ce n'era in abbondanza sulla parete.