Appena il tempo di montare la tenda e sbranare un tozzo di pane e salame ed ecco i nostri gia' ai piedi delle Torri. Esplorare questi sassi per scovare le linee di salita che piu' ci ispirano, nella speranza di portarne a casa il piu' alto numero possibile ;-).
IV+ un passo di V+ (nostra variante), svil. 270 m.
L'immancabile gara ciclistica tra i colli smorza la nostra foga di scalare le Torri e ci consiglia per un ottimo ripiego piu' basso del passo Sella ancora "busy": il Ciavazes. La Micheluzzi ci conferma nel proposito di non sparare troppo alto... Un fuori-programma su gradi piu' alti del dichiarato ci mette in allerta sulle insidie delle vie in piena parete, anche se abbordabili sulla carta.
IV+ (ma roccia moolto lisciata), svil. 230 + 100 m.
Magnifica la linea, belle le lunghezze di corda tra diedri, camini e placche, peccato per alcuni tratti "marmorei". Nel camino del secondo tiro della Steger (per noi la lunghezza piu' dura) la roccia e' ormai davvero troppo liscia. In ogni caso la scalata di due torri e' fonte di immensa soddisfazione.
IV, 5L e poi rientro nei "ranghi"...
Previsione meteo: due giorni di tempo discreto. Non perdiamo un istante e decidiamo per la sortita al versante settentrionale del Sella. La ricerca della via Kostner ci impegna per 5 lunghezze, dopo le quali decidiamo di ricongiungerci alla ferrata. Molto probabile che il desiderio di toglierci dalla coda della ferrata ci abbia indotto ad attaccare troppo presto. La giornata e' ripagata in ogni caso da una piacevole scalata e panorami impareggiabili.
Lo spallone troneggia di fronte al rifugio e sembra invitarci alla scalata. Attacchiamo non troppo presto e grazie alle temperature elevati ci tocca una giornata di scalata davvero gradevole, con difficolta' alla nostra portata e su roccia talvolta stupenda. Tocchiamo i quasi 3000 m. del Pisciadu' abbracciando lo sconfinato mondo delle Dolomiti a 360 gradi.
EE, disl. 650 m.
Giornata di "quasi" riposo, con visita alle gallerie dei Kaiserjager e degli Alpini. Un doveroso tributo a questo museo a cielo aperto della Grande Guerra.
IV+, 2L+5L+2L, svil. 90 + 120 + 60 m.
Impensabile transitare dal Falzarego e non fare una tappa alle Cinque Torri: un inferno (per noi scalatori un paradiso ;-) di rocce ciclopiche, sfasciate, accatastate, in bilico.Il tempo e' incerto ma ci permette di scalare ben tre torri, dove accarezziamo le rocce del "maestro" Angelo Dibona.
IV+, svil. 220 m.
Lasciamo le rocce protette (e sovraffollate) delle Cinque Torri e torniamo di nuovo su terreno di avventura, a noi piu' congeniale. Una via classica su difficolta' davvero plaisir e a coronamento l'uscita in vetta con applauso di un nutrito gruppo di escursionisti!
Una grande classica del "maestro" Dibona che nel '34 ha firmato una linea superba, soprattutto nelle lunghezze finali. Si resta sorpresi a pensare come coi mezzi del tempo ci si potesse avventurare per pareti cosi' ripide... Purtroppo la nostra scalata e' resa meno gradevole dal freddo intenso. Eppure avevamo scelto una parete sud-est...
Concludiamo il pellegrinaggio tra le Dolomiti percorrendo la val di Zoldo e scorgendo ancora qualche bella croda, come il Pelmo. Niente da fare invece per il Civetta che si cela al nostro sguardo dietro spesse nubi. Arrivederci Monti Pallidi!
Gadan presenti: Piero, Red