Non ci ho dormito una notte. Continuavo a pensare a quelle fessure sprotette ed infinite chiedendomi perchè stavo andando in un posto del genere a ravanare per l'avvicinamento e a trovare eterno sulla roccia. Ho terrorizzato tutte le altre componenti della ciurma, insinuando il dubbio che quel posto fosse un filino troppo per noi, giovani Gadane rampanti. Ma, siccome tra di noi c'è chi si allena, e grazie a Dio, c'è anche chi si informa, siamo andate lo stesso alla Falesia del Droide, dove ho immediatamente scoperto che il mio ricordo terrorizzante non era lontanamente legato a quel luogo, ma ad un'altra falesia della zona. Per cui, rincuorata dal fatto che ci sarebbero stati gli spit e che l'avvicinamento sarebbe stato 'comodo e rilassante', mi sono aggregata al 'gruppo vacanze piemonte' che ormai aveva raggiunto le 10 persone. Allegri e chiaccheroni, ci siamo incamminati per il sentiero, seguendo chi in quei luoghi ci era già stato ed era 'di casa'. Effettivamente, era talmente di casa che la falesia l'abbiamo raggiunta non dal basso, ma arrivando direttamente alle soste con passaggi obbligati tra ginepri, rovi e cenge muschiate! Una volta arrivati, nel consultare la guida e osservando gli altri climbers in arrivo, ci è sorto il dubbio che forse-forse non fossimo passati per il comodo avvicinamento, ma che piuttosto si trattasse di un comodo sentiero per camosci! A parte le Gadanate d'avvicinamento, una volta al cospetto delle pareti fessurate, nella ciurma Gadan è scattato il professionismo e le donne l'hanno fatta da padrone salendo su tiri di 6a, 6a+ e 6b di tutto rispetto. La roccia è molto bella così come i tiri. Ben protetti e per niente noiosi! Poi, l'esposizone è perfetta e nonostante l'assolata giornata, siamo stati divinamente. I tiri più votati dai Gadan sono stati: 'Diedroladruida' 6a+, 'Las'landra' 6b, 'L'imbuto' 6b e 'Salisalama' 5b. Da tornarci, la prossima volta passando dal sentiero giusto!