TD-, 6a max (5c obbl.), 10L, 300 m. svil.
Settembre pienamente estivo. Le temperature insolite per il periodo ci conducono a questo angolo a cavallo tra Varaita e Guil, ad una quota che normalmente sarebbe gia' divenuta tabu'.
Il freddo lamentato sul primo tiro dai molti predecessori cede il passo ad un tepore che rende l'intera scalata piacevolissima!
La via e' proprio divertente, con una chiodatura corretta che talvolta richiede di dominare il grado (5c) ma che non mette mai ansia. La roccia poi e' veramente una piacevole scoperta: in un mare di sfasciumi e montagne franose pare impossibile trovare linee di roccia cosi' bella. Certamente essendo in montagna l'attenzione e' sempre alta e quando cala... si vedono e si sentono gli esiti: una cordata davanti a noi (*) fa precipitare dalle ultime lunghezze (le uniche con roccia cosi' cosi') un "meteorite" che per fortuna, e grazie alla linea "traversigna", finisce nel diedro-canale sulla destra.
(*) Dicevamo cordata davanti: qual'e' la probabilita' di incontrare due cordate innanzi sulla stessa via, in un giorno infrasettimanale di settembre? Boh...
I tiri iniziali di 5c (L1 e L4) presentano generalmente un passo iniziale duro per poi divenire via via piu' semplici. L5 e L7 invece hanno le difficolta' concentrate nella parte finale. Poiche' si tratta di tiri lunghi con discreto attrito delle corde i passi chiave ci sono parsi un po' piu' impegnativi (tecnico L5, verticale o leggermente strapiombante L7). In ogni caso la chiodatura e' ottimamente posizionata.
Un'ultima annotazione: noi abbiamo proseguito dopo L8 per la variante a dx che conduce ad una sorta di anticima o torrione separato dalla cima vera e propria. Da qui conviene scendere in doppia e ripartire con un tiro a sx che risale un diedro un po' delicato ma facile e porta finalmente in cima.
Discesa dalla vetta, dopo ancora un tratto in cresta (non conviene scendere seguendo le tracce verso il basso, ma restare in cresta) e poi dal colle (ometto) aggirare il Pain de Sucre sul lato nord.