Un tranquillo Natale svedese, ecco cosa sono state per me queste vacanze scandinave.
Dopo un viaggio di andata tra aereo e auto durato quasi 2 giorni, con temperature esterne di -32° e albe che tardavano ad arrivare, le giornate son poi trascorse lente e soffici, proprio come il manto di neve che ricopre abbondantemente tutto il paesaggio svedese.
I ritmi di vita sono totalmente diversi e dettati da queste giornate sconvolte dalla mancanza di luce del sole che passano talmente veloci da lasciarti sempre un po' assopito.
I risvegli mattutini sono illuminati dal sole a partire dalle 8.00, ma bisogna essere veloci se si vuole approfittare della luce, perchè qui il sole sparisce tra le 14 e le 15!
Ho visto
tramonti stupendi, rossi come il fuoco, che mi hanno fatta emozionare e piangere, non solo per la loro bellezzza, ma perchè per fare una fotografia senza guanti ho quasi perso l'uso delle mani.
Ovunque ti giri, a qualsiasi ora del giorno e della notte, puoi vedere qualcuno che cammina lungo le strade totalmente imbiancate. Chi è fuori per portare il cane, chi a fare la passeggiata coi bimbi, chi a fare Nordic Walking. E' bellissimo vedere la gente andarsene tranquillamente in biciletta, nonostante le temperature vagamente rigidine e il simpatico strato di ghiaccio che ricopre tutte le strade. Se si è fortunati, si possono vedere le tradizionali '
Spark': sono praticamente delle slitte che vengono spinte ed utilizzate come dei monopattini.
Quello che colpisce è vedere sempre qualcuno spostarsi a piedi lungo le strade. Più di una volta mi son chiesta che cavolo avessero da fare tutti per avere tanta voglia di uscire nonostante il freddo polare.
Per non essere da meno, anch’io mi son sparata le mie belle passeggiatine quotidiane e ho stabilito che il mio record massimo di sopportazione del freddo svedese corrisponde a trenta minuti. Oltre incappo nell’ipotermia.
Tra letture, tisane e biscottini, riposini pomeridiani, giretti in auto e a piedi e pranzi luculliani, abbiamo trovato anche il tempo di vedere il Derby di
Hockey. Botte da orbi, inni nazionali, commenti all’unisono e mazze da gioco spezzate ogni tre per due, come se fossero state di burro. Ecco cosa è una partita di Hockey.
Il rientro, rispetto all'andata, e' stato puro relax anche quando l'aereo e' atterrato sulla pista di Milano con una nebbia tale che non si vedeva ad un metro.
E dire che anche questa volta son riuscita ad andare... La prima volta mi ha ostacolata il vulcano islandese, quest'altra ci stava provando il freddo che da cento anni non si era mai fatto sentire cosi' tanto. La prossima, saranno i marziani a mettere a repentaglio il mio viaggio???...