Rispetto alla
precedente visita, questa volta muniti di 4x4 risparmiamo un lunghissimo avvicinamento, riducendolo ad un'ora circa di comunque faticosa pietraia.
Molte considerazioni fatte allora rimangono valide: roccia spesso mediocre (eppure su diverse relazioni si parla di roccia buona e solidissima...) e soprattutto di non facile proteggibilita'.
Sovente si e' costretti a progredire in totale assenza di protezioni o su protezioni poco affidabili. Quindi il grado abbordabile non deve ingannare, poiche' l'impegno mentale e' di gran lunga superiore a quanto dichiarato dai numeri. Cionondimeno si tratta di una salita piacevole, dove non mancano tratti di roccia molto bella la cui scalata e' di soddisfazione.
La prima parte dell'itinerario da noi percorso non coincide molto con le relazioni in nostro possesso, principalmente per i gradi (dichiarato III+, percepito V), mentre a partire dalla prima terrazza-cengia e' piu' facile ritrovarsi coi punti di riferimento indicati (cenge, pilastro nero sommitale).
Pochissimo il materiale reperito in loco: un paio di soste gia' attrezzate, e un paio di chiodi trovati in parete.
Puo' darsi che noi si sia seguita una linea piu' diretta rispetto alla Mellano originaria... visto anche il numero di tiri di corda da noi scalati (6 contro 8!).
Un giudizio finale piu' che buono, per il sapore di alpinismo vero che una scalata del genere ci ha saputo trasmettere.