Marocco, Marocco...deserto, profumi, colori, sole, cammelli...Adesso che ci sono stata, lo posso confermare: e' vero, e' proprio cosi'! E c'e' anche di piu', e' un'avventura a tutto tondo in un paese ospitale e folkloristico, tanto accogliente quanto un tantino soffocante, ma in grado di portarti indietro nel tempo, farti assaporare gusti speziati, pesce fresco, verdure di tutti i tipi e di farti venire la voglia di perderti per i souk e per i vicoli trafficati di Marrakesh. Qui perdersi vuole dire conoscere, scoprire, gustare. Non farlo e' un peccato.
Agadir, Essaouira, Quarazazate, M'Hamid e la Valle del Draa, il deserto di Erg Chigaga, Marrakesh, Casablanca e per concludere col "botto", aereoporto di Cuneo Levaldigi!
Nove giorni itineranti, con spostamenti in taxi e bus sprezzanti del pericolo, pranzi a base di cous-cous e tajin di verdure o pollo cucinati misteriosamente nell'accampamento del deserto, cammellata verso verdi oasi disperse nell'aridita' e nel piattume di laghi scomparsi, profumi di cannella ma, anche, odore di cammello su tutti i vestiti.
Un tour che ci ha permesso di scappare da una citta' come Agadir, attanagliata da un turismo troppo standardizzato, per tuffarci sulle spiagge sabbiose di Essaouira frequentate da surfisti famelici dove fare un po' di Yoga era d'obbligo.
Un avventuroso viaggio in autobus, lungo un giorno, da Essaouira al Colle piu' alto della catena montuosa dell'Atlante, per scendere fino a Quarzazate passando dalla caotica Marrakesh. In quei momenti, scopri ed apprezzi l'abilita' degli autisti locali, ma capisci che ogni Paese ha delle sue consuetudini, come per esempio in Marocco e' d'obbligo il sorpasso in curva o lo strombazzamento insensato ogni tre per due. Ma, alla fine, tutti sani e belli provati, dopo una notte in lettucci un po' pulciosi in un Riad a Quarzazate, siamo stati prelevati da Hamid, la nostra guida locale, che ci ha pazientemente scarrozzati per 4 giorni, trasportandoci con la sua Jeep da Quarzazate fino a M'hamid alle porte del deserto. Ci ha fatto scoprire Agdz e Zagora, i villaggi piu' tipici della sua Valle del Draa, che oltre ad avere dei nomi impronunciabili, nascondono una triste e vera poverta'. Dietro a questa facciata un po' commerciale fatta di drogherie e di bar per i turisti, abbiamo scoperto kasbah con muri di fango e casette grandi come una stanza in stile europeo, abitate da famiglie numerosissime e poverissime. Abbiamo anche scoperto l'onesta' e l'ospitalita' locale, che non ha niente a che vedere con il nostro stile italiano.
Dopo un po' di sano the alla menta, una buona cena locale, un buon vino della Valle del Draa e un po' di ristoro nel Riad di M'Hamid, ci siamo avventurati verso l'accampamento ai piedi delle dune di Erg Chigaga, dove ci siamo fermati per 3 giorni, godendo fino all'ultimo granellino di sabbia del deserto! Il deserto , che spettacolo affascinante e mistico. Da ritornarci assolutamente!
Belli rilassati e spiritualmente appagati, ci siamo tuffati nel delirio cosmico di Marrakesh, con i suoi bugigattoli bui e trafficatissimi, con i commercianti "butta-dentro" e sopratutto con la sua piazza Djemaa el Fna, la piazza piu' incredibile del mondo! Altroche' il nostro Baloon torinese, siamo dei principianti in confronto! Qui ci sono incantatori di serpenti, maghi, saltimbanco, tatuatrici d'henne', mendicanti, asinelli carichi all'inverosimile, motorini che sembrano spariti dai nostri garage negli anni 80 e magicamente rimessi in funzione qui.
Tempo di abituarci all'atmosfera caotica di questa misteriosa citta' , ci siamo buttati su un treno bellissimo e in perfetto orario che, con un viaggio rilassante e con panorami pazzeschi, ci ha fatto scivolare fino alla sconquassata Casablanca.
Prese dallo spirito di viaggio-avventura nel quale ci eravamo immerse, Daniela ed io ci siamo riservate di pernottare ancora una notte in un hotel in perfetto "stile marocchino", lasciando spazio a Manu e Aldo che, giustamente, hanno optato per un alberghetto in "stile un po' piu' europeo" con vista mare. Beh, la nostra scelta non si e' rivelata proprio tanto vincente, ma quanto meno, abbiamo vissuto delle avventure inaspettate in balia di taxisti che non avevano la piu' pallida idea di dove ci dovessero portare. Non parliamo del taxista che, durante la corsa alle 10.00 di sera, si e' fermato all'improvviso nel bel mezzo di un quartiere fatiscente perche' doveva andare alla toilette! Non me lo dimentichera' tanto facilmente!
Le 5 ore di attesa all'aeroporto di Casablanca non hanno fatto altro che cementare le belle sensazioni e il relax che questi luoghi misteriosi mi hanno lasciato. Bel viaggio e ottimi compagni d'avventura. Da rifare!