Partiti con l'idea di scalare qualche ora nella "calda" palestra di Montestrutto, ci troviamo a peregrinare come i viandanti di molti secoli fa per stradelli e mulattiere in pietra...
Scesi dall'auto la temperatura stimola un brivido e nessuna voglia di tirar fuori corda e ferraglia varia. Decidiamo di perlustrare i nuovi settori a destra. Camminiamo ed arranchiamo per scalette ripide, e di terrazzo in terrazzo tocchiamo la cima del risalto. Qui la prima sorpresa: un bellissimo pianoro erboso delimitato da bei muretti a secco a protezione dal baratro incombente...
Attratti dal luogo ameno facciamo pochi passi e scorgiamo una stradina nel bosco che ad un piu' attento esame si rivela essere una stupenda mulattiera in perfetto stato di conservazione.
Fa freschino e senza il sole non c'e' speranza di scalare piacevolmente, mentre camminare sulle "orme" millenarie di chi ci ha preceduto su questa stradina in pietra e' di sicuro affascinante.
Si sale con pendenza moderata, ma con qualche strappo ogni tanto, e dopo una ventina di minuti si giunge al cospetto di una costruzione di ottima fattura, imponente, con particolari architettonici di tutto rispetto: la Posta. Chissa' nel tempo che fu' se fungeva davvero da posta per ricovero e ristoro dei pellegrini e delle loro cavalcature? In ogni caso il luogo e' davvero bello, posto su di un terrazzo a dominare l'accesso alla Valle. Breve tappa, quindi riprendiamo il cammino alternando la vista di castagneti e terrazzi coltivati a vite e frutta.
Attraversiamo il paese di Nomaglio, e prese informazioni presso la piola del Burnel, continuiamo verso Andrate facendo attenzione a non perdere la bella mulattiera, che infatti riprende poco oltre il paese. Qui si fa piu' ripida per colmare i 400 m. di dislivello mancanti al pianoro di Rossana, nostra meta. Ancora boschi, cappelle votive, casolari in pietra, alteni, colture di frutta e ulivo... poi la neve che nell'ultimo tratto rende scivoloso il fondo pietroso della mulattiera. Ma siamo ormai a quota 1000 e dopo le recenti nevicate e' d'obbligo la presenza di un po' di neve.
E' tardi, vorremmo chiudere l'itinerario ad anello, ma la prospettiva di un lauto pasto al Burnel ci consiglia per ritornare sui nostri passi. Mangiamo e beviamo di gusto, quindi riprendiamo le nostre fatiche per scendere in tempo a Montestrutto a recuperare il nostro carico oggi inutile di cordame, zaini e ferro per rientrare a casa o a lavoro...