max 5c (5a obbl.), 4+3L, 90+80 m. svil.
Ecco un luogo appartato ma non remoto, una bella parete immersa in verdissimi boschi di querce. Il vallone del Grandubbione riserva un altro sito di scalata oltre ai gia' conosciuti settori di scalata, come il Monte Cucetto o le falesie ai piedi dell'Aquila. Giungere alla parete del Visch attraverso il sentiero dei 7 ponti dalla borgata Rocceria e' un immergersi pian piano nello spirito del luogo: scendere per antiche mulattiere selciate, traversare antichi ponti sul ruscello del Gleisassa, alcuni diruti a causa di piene impetuose, e giungere in un placido pianoro boscoso ai piedi della rupe, ancora immersa nell'ombrosa frescura mattutina.
La scalata poi evoca immediatamente alla mente una parentela stretta con le rocce del Bourcet, d'altra parte poco distanti.
Tratti verticali di buon gneiss e qualche placca appoggiata sempre su buona roccia, nonche' la seconda parte (la Baita di Querino) sul diedro del secondo salto, rendono assai piacevole un'arrampicata mai sostenuta ma neppure banale. La chiodatura e' ottima.
Il rientro dal sentiero della Gleiza di Barbet permette di completare l'arrampicata con una breve escursione e apprezzare i boschi del Grandubbione e le pareti del Cucetto da numerosi poggi rocciosi panoramici. Si rientra alla base passando dall'antro della Gleiza di Barbet, una balma forse in passato utilizzata per l'appunto dai 'Barbet' valdesi.