Regolato (quasi) un conto in sospeso con la parete... L'anno scorso tentammo la
via Barone Rosso che ci respinse causa forte umidita' sulla roccia, quest'anno ritorniamo in condizioni migliori della roccia.
La via scelta e' la via della Formica, che varianti a parte, si preannuncia sul grado 5c.
Una prima parte di stampo granitico percorre un bel diedro verticale, dove la chiodatura ariosa puo' facilmente essere integrata. La variante di 6a interrompe la bella sequenza in diedro per proporre un passo ostico su muretto verticale protetto davvero malamente. Piu' avanti uno spit messo davvero a caso... totalmente inutile, fuori da ogni difficolta'... E pensare che su quasi 40 metri si trovano solo 6 spit...
Cengia erbosa e poi si riprende a scalare cambiando totalmente stile e roccia: qui una serie di placconate dal bell'aspetto ma dalla tenuta dubbia. Ed infatti il primo tiro, valutato 5c, scomoda di certo gradi piu' elevati, anche superiori al 6a dichiarato come massimo della via. Le protezioni sono piu' ravvicinate ma l'esiguita' e l'aleatorieta' di alcuni passi non sono coerenti col grado 5c.
Segue una lunghezza con un passo iniziale impegnativo e placca verticale, per concludere con un bel tiro finale meno placcoso, ben appigliato.
Per il rientro optiamo per il sentiero, da cercare salendo un po' oltre la zona rocciosa, sentiero che conduce al capoluogo (e non a Bonne come scritto su Gulliver), da cui occore poi risalire al parcheggio. Bella passeggiata, panoramica, con guado attrezzato su impetuoso ruscello, visita ai monotiri di grado 8 attrezzati lungo il percorso e arrivo al capoluogo. Molto piu' rapida, pensiamo, sia la discesa in doppia...