Bella intuizione l'apertura di una via su questo bello sperone in un
ameno valloncello poco conosciuto. Un po' meno felice la realizzazione,
almeno per quanto concerne la chiodatura, non sempre eccellente. In
taluni casi la spittatura risulta distanziata laddove i passi sono aleatori o la roccia
e' meno buona e peraltro non integrabile. Qualche appunto anche sulla linea che talvolta ricerca
in modo un po' pedante la difficolta' quando magari si potrebbero sfruttare logicamente le linee di debolezza della parete. Ovviamente si tratta di
considerazioni del tutto personali, ma basate sul confronto di vie
analoghe su difficolta' paragonabili.
Bellissima comunque la cornice naturale
in cui si svolge la scalata con panorami che si aprono via via che si
sale oltre l'orizzonte nord verso il Massif des Cerces e verso sud sulle
Tenailles de Montbrison e la Tete d'Aval.
Qualche annotazione (severa) sui singoli tiri:
L1: impegnativo col freddo del mattino con qualche tratto dove la roccia pare liscia sotto i piedi... ed infatti ci scappa un bel volo su chiodo (che fortunatamente era ben infisso!)
L2: piu' facile ma divertente
L3: primo spit nel diedro posizionato molto alto e troppo a dx (fuori diedro...), poi spit su placca in basso inutile, quindi tratto poco protetto ed infine la perla: spit di protezione del passo di 6a irraggiungibile, salvo, forse, per gli over 1,90 m... e poi uscita alla 'sperindio'... Quindi optiamo per variante a destra che segue la logica della parete (V ben proteggibile)
L4: placca facile ma divertente.
L5: dopo il canale nuovo saggio di protezioni distanti e illogiche, con passi in placca aleatori.
L6: bella placca verticale, quindi bombe' delicato protetto da panico e, dulcis in fundo, senza nulla in uscita... (optiamo per evitare un passo cosi' malprotetto e illogico)
L7: muretto e cresta: spit in piena placca che obbligherebbe ad abbandonare il diedrino proteggibile... fossi matto!