Piccola nota: la guida, vista l'alta difficolta' del trekking,ha organizzato il trasporto via barca di tutto quel materiale
'sacrificabile' ossia quelle cose che pesano e non servono per il cammino (sacchi a pelo, materassini, vasi cinesi...etc.etc) quindi gli zaini erano 'relativamente' leggeri e vi assicuro che questo ha aiutato parecchio.
La seconda tappa (cala Goloritze') inizia a farci capire che il trekking non sara' uno scherzo, iniziamo a seguire
la guida in salite e
discese impensabili nei vasti gineprai, canali, frane, pietraie, su sentieri praticamente inesistenti, su un terreno da noi soprannominato 'la sbrisolona', perche' e' esattamente come il dolce di Mantova, qualunque cosa tocchi si sbriciola e frana;in questi luoghi impari a camminare leggero e a non tirare nessun sasso o radice, fidatevi.
Il nostro peregrinare ci porta a Cala Goloritze' dove ci accampiamo per la notte e diamo anche sostentamento a due ragazzi francesi che tentavano di fare il selvaggio blu classico, ma rimasti a corto di cibo e acqua erano costretti a rientrare.
Il bello deve ancora venire: passata la notte sotto
un riparo degno di Bear Grylls che mi ha ben protetto dalla immancabile spruzzatina di pioggia notturna, si riparte per il primo tratto spettacolare,ossia il lungo traverso costiero che ci portera' a Cala Mariuolu - terza tappa.
Considerata la difficolta' e rischiosita' della tappa, ci raggiungono Claudio e Franco, i 'Ragazzi della grotta del Fico nonche' due guide locali e amici di Marcello.
Dopo vari stupendi ravanamenti costieri arriviamo al famoso 'sentiero attrezzato', spettacolare, con
passi di arrampicata di IV+ su uno spigolo a picco sul mare che definire esposto e' riduttivo!
Visto che la difficolta' non era abbastanza (!!), il meteo ci mette lo zampino con l'arrivo di un bel temporale improvviso, con tanto di tuoni,che ci sorprende proprio nel bel mezzo del passaggio,lascio pensare a voi in che stato abbiamo fatto quel tratto assicurati ad un cavo d'acciaio, ma non si poteva rimanere li', era obbligatorio affrontarlo e superarlo.. e anche in fretta, questo e' Sevaggio Blu: imprevedibile, selvaggio, rischioso, preistorico...insomma stupendo!!
Arriviamo a Cala Mariolu e ci
accampiamo sulla spiaggia come naufraghi, ultimi sopravvissuti di un antico mondo perduto,
quasi temendo da un momento all'altro
l'apparizione di un TRex da dietro una pietra.
La 4 tappa (Grotta del Fico) ci attende con altri paesaggi mozzafiato, ma qui abbiamo una defezione, una delle ragazze ritiene di non poter proseguire, si organizza un recupero via mare per lei, un'altra ragazza e' indecisa, ma alla fine decide imdomita di proseguire.
Istruita colei che passera' via mare sul dafarsi per il randevouz con il gommone, ripartiamo per raggiungere la grotta del Fico , che approcciamo con una calata spettacolare dalla scogliera !!!!!
Calarsi nel vuoto da uno strapiombo a picco sul mare ed atterrare ad un passo dai marosi ritengo sia una delle esperienze piu' belle.
Ospiti della grotta, passiamo la serata in un luogo meraviglioso, ancestrale, magico ma con un unico neo: le zanzare, che evidentemente aspettavano dei polli da succhiare e direi che avevano proprio fame.