Primo giorno di una due giorni nel Parco del Gran Paradiso: alla scoperta di un vallone perduto e ai panoramici crinali tra Val Soana e Ribordone.
Masonaie? Boh, mai sentito. Eppure una carrozzabile raggiunge questa manciata di borgate di Ronco Canavese, Val Soana, versante piemontese del Granpa. Pochi chilometri per intrufolarsi in un vallone invisibile dalla strada principale, pochi chilometri su una strada invasa da un mare di foglie di faggio tra le quali naviga il mio bastimento a quattro ruote creando un turbinio di foglie.
Prima giornata di freddo pungente e cosi' abbandono l'auto alla deserta Masonaie e imbocco il bel sentiero nella faggeta, sferzato da alcune folate di gelido vento nordico. Chissa' quale bisa mi tocchera' di sopportare sui crinali?
Bando ai pensieri negativi e di buon passo giungo agli ameni pendii erbosi costellati da numerose malghe dove la vista si spinge sulle innevate vette dell'alta val Soana.
Sempre per bei pascoli eccomi a
Le Goie, bell'alpeggio in ottima posizione panoramica. Da qui e' un breve strappo alla bocchetta di Rosta e il retrostantre
Pian delle Masche. Ecco una finestra aperta sulla valle di Ribordone e ad altre imponenti vette rocciose, in primis il
Monte Colombo.
Da qui si diparte il magnifico crinale erboso che tocchera' Cima Loit e poi discendendo l'
Uja d'Ingria. Il vento e' calato e la temperatura a dispetto delle previsioni e' a dir poco perfetta!
La camminata sospesi sul cielo e' magnifica e poco faticosa, mentre lo sguardo e' rapito da ogni lato. In una forcella intanto fa capolino la superba piramide della
Torre di Lavina. Qualche passaggio con le mani e si e' all'Uja (poteva forse mancare un'Uja da queste parti?) altro balcone panoramico.
Per chiudere l'anello valuto di scendere per tracce su questo versante, perdendo quota e talvolta anche la retta via... Il cammino e' reso difficile dall'insidiosa erba olina su ripidi prati. Ogni tanto la traccia ricompare ben evidente confermando la bonta' della scelta fatta. Un tratto nella boschina di saliconi e ontani, talvolta "appeso" per i rami a calarmi sul ripido, e infine pervengo ad ormai diruti alpeggi dell'inverso dove finalmente il sentiero diviene piu' marcato ma pur sempre ripido.
Conclusione con giravolte nel bosco di abeti e rientro alla borgata di Masonaie.