Ritorno ancora una volta al Galibier per scalare il bel calcare del
Tour Termier, dopo le sonore bastonate sul calcare infido del Pic d'Asti. La qualita' del calcare qui non delude certamente, neppure su questa via ingiustamente svalutata dai gulliveriani. E' pur vero che le cengie con detriti non la possono paragonare alla continuita' delle vie piu' classiche della parete come la Ponant neuf, cionostante le lunghezze sono spesso continue sul grado V/V+ e la via risulta omogenea su questa difficolta' ad eccezione della
fissure Chamoniarde del terzo tiro, assolutamente VI, ovvero 6a!
Questa e' una lunghezza che ci prova duramente, fortuna che non si tratta della prima e cmq siamo gia' un po' caldi per affrontarla. In ogni caso ne usciamo con difficolta' anche a causa di una chiodatura lunghetta e non integrabile facilmente...
Seguono una sfilza di tiri di V/V+, alcuni
anche 5c, con bei passaggi verticali, talvolta su roccia fantastica e con
cannelures magnifiche. Insomma non sara' roccia "nickel" come detto da piu' parti, ma e' davvero difficile trovare un appiglio poco solido. Tutt'altra storia della via Fant'Asti... finalmente esorcizzata!
I tiri sono molti e verso la fine si allunga la chiodatura, come di consueto (n.d.r. come se invece di stancarsi ci si andasse via via riposando...).
Concludiamo belli provati dalla scalata ma ancora sufficientemente tonici da poter affrontare la discesa che, se non presenta difficolta' vere, comunque richiede cautela e attenzione.
Solo dopo aver disarrampicato sulla cresta est, disceso l'
infido canale della normale e aver concluso il lungo rientro a piedi ci sentiamo di tirare un sospiro di sollievo e di soddisfazione.
E' tempo ormai di rifocillare anima e corpo mandando in un cassetto della memoria le immagini di quest'altra piccola grande avventura.