D-, max V, sviluppo 250-300 m., 5L
Bellissima scalata classica, resa piu' rilassante da qualche (pochi) spit nei punti piu' aleatori della via, in genere ben proteggibile e su difficolta' accessibilissime.
Aggiungiamo che la giornata e' tiepida, la via ben soleggiata (alle 12 abbondanti...) e il luogo solitario: tutti gli ingradienti per una salita perfetta. Ed infatti saliamo con piacere tutte le lunghezze, a cominciare dal facile primo tiro, dove l'unico vero impegno e' nella ricerca dei passi migliori per giungere alla prima sosta. Poi un traverso di sapore molto classico, che con logica conduce allo sperone SO vero e proprio. Seguono le tre lunghezze clou: prima spigolo e placche (con un passo di IV+), quindi un tiro in spigolo e un muretto fessurato con passo di V, ed infine spigolo e camino (V).
Una salita plaisir e pur tuttavia con caratteristi alpinistiche, dove occorre sapersi proteggere e un minimo di senso della linea di salita (molto logica).
Usciamo sull'anticima e poi con ancora un po' di fatica, per pietraia, tocchiamo la vetta vera e propria della Testa Gias dei Laghi da cui la vista si allarga ad un ampissimo panorama.