Un po' di "sano" alpinismo su difficoltà molto classiche, una cresta di buona roccia e un'occasione per rivedersi tra amici: tre ingredienti per una bella gita tra i monti delle Valli di Lanzo.
Eccoci dunque a chiacchierare piacevolmente sugli
ameni prati della conca di Malciaussia, e distrattamente a smarrire la retta via... per la verità recuperata facilmente anche se con un supplemento di fatica.
Dopo l'ora abbondante di avvicinamento siamo in fronte all'imponente paretone iniziale col dilemma di quale strada intraprendere. Optiamo per un
invitante intaglio sulla dx della parete dove il buon Marcy equipaggiato di fiammeggianti scarpe da ginnastica si candida a iniziare le danze. Le difficoltà, nonostante la verticalità, si rivelano più che addomesticabili (nun superiori al III+/IV), semmai occorre un po' di "mestiere" per cercare il passaggio più "furbo", nel senso di roccia sana, proteggibile e che conduca da qualche parte...
Così inanellando 4 tirelli imprevisti traversiamo obliquamente a sx tutto il paretone giungendo finalmente sulla bella e facile cresta. Da qui proseguiremo in conserva protetta, tra crestine, roccette e tratti un po' più verticali di roccia talvolta anche molto bella, fino alla
prima doppia posta di fronte ad un bel torrione solcato da fessura.
Anche qui un bel tiro su roccia sana (III) e poi ancora alternanza di camminata tra canaloni e roccette fino alla successiva
sequenza di due doppie (che noi faremo entrambe anche se non necessarie con una corda da 50m).
Purtroppo cammin facendo le nebbie danzano sopra (e sotto) di noi, talvolta occludendo la magnifica vista dei laghi incastonati nel verde smagliante dei prati e delle altre vette circostanti.
Ancora un facile torrione con tratti di rocce stupende, quindi scendiamo ad una forcella con l'ultimo torrione innanzi immerso nella nebbia. Qui valutiamo, avendo necessità di rientrare presto in bassa valle e visto il peggiorare della visibilità, di concludere la salita cercando una via di discesa. La scorgiamo in un
ripido canalone sulla dx orografica della cresta. Con estrema cautela caliamo su ripidi prati, detriti e roccette non sempre affidabili. Siamo al sicuro, finalmente sul sentiero di discesa dai laghetti superiori, e possiamo vedere parte della cresta ed il canale di discesa grazie ad un lampo di sereno tra le nebbie.
Poi si scende su comodo sentiero per bei pascoli erbosi sfiorando il lago Nero e incontrando mandrie di bovini al pascolo, poi greggi di pecore e capre fino al rientro al lago di Malciaussia, accolti da uno
stupendo scintillio sul lago da un barlume di sole tra le nubi.