Ultimo giorno in Yosemite, dedicato ad un classico del parco, il Panorama Trail con partenza da Glacier Point e, tra saliscendi, ritorno al fondo di Yosemite Valley attraversando valloni sperduti e toccando le magnifiche Nevada e Vernal Falls.
Raggiungo Glacier Point con un "one way trip" in partenza da Yosemite Lodge; alla guida del bus Karen, che ci intratterra' ininterrottamente per tutta l'ora e mezza del viaggio... Un escursus dalla storia di Yosemite (ai tempi dei primi abitatori Awaneechee fino alla nascita del parco per iniziativa di John Muir) alle numerose essenze vegetali (passa in rassegna tutte le varieta' di conifere). Non possono mancare in questo "trattato" le presenze animali che ci vengono non solo illustrate verbalmente ma anche additate dal finestrino del bus...con soste ad hoc nel bel mezzo della strada! Cosi' ci viene indicata una coppia di coyote a sinistra ("a copule of wild dogs...") oppure un gruppetto di cervi al pascolo a destra; mentre nulla da fare per il fantomatico "bear" che si aggira nel bosco in altro tratto lungo il viaggio.
Si giunge quindi a Glacier Point, subito accolti dalla fantastica
cupola "affettata" dell'Half Dome.
Qualche foto di rito ai terrazzi panoramici, poi via sul trail che promette di essere davvero "strenous", se non altro per la lunghezza. Il percorso inizia tra boschi radi di conifere che aprono alla vista delle lontane montagne della Sierra Nevada elevata (High Sierra), imbiancate dall'ultima neve, vallate molto aperte dall'aspetto appartato dove quasi pare l'uomo non abbia lasciato segno alcuno di passaggio. Silenzio, solitudine, senso di natura vergine, armonia col creato: queste a parole le sensazioni provate, certo di non poter in alcun modo trasmetterle del tutto.
Ma il cammino e' tutto fuorche' monotono e si passa al bosco piu' fitto, alle Illilouete falls, appena visibili da uno scorcio a picco sul vuoto, mentre si attraversa l'omonimo creek, il piu' classico dei
torrenti montani del nord America, immerso in fitte foreste di conifere.
Poi inizia il tratto piu' faticoso (in salita) per superare il versante della valle in cui scorre il Merced formando le Nevada e le Vernal falls. Scorci panoramici sugli ormai familiari punti notevoli di Yosemite sono disseminati lungo tutto quersto tratto, spesso a strapiombo sulla valle, anche se in parte mascherato dalle conifere. L'Half Dome si offre con le sue mille facce, sempre elegante, sempre diverso.
Camminare in totale solitudine incontrando pochissimi altri trekker ogni ora permette incontri di grande emozione; infatti ad una svolta del sentiero, in pieno bosco, scorgo un movimento, quindi
un gruppo di cervi giovani che attraversa tranquillamente il sentiero. Si sparpagliano sotto i pini a brucare beatamente le tenere erbette primaverili, per nulla intimoriti dalla mia presenza, ancorche' guardinghi con la coda dell'occhio. Mi fermerei ad osservare, fotografare e filmare per ore, ma il trek e' ancora lungo e non posso permettermelo.
Successiva tappa, dopo ripidi tornanti in discesa sono gli scudi di bianco granito che fanno da scivoli alle
Nevada falls.
Da qui in poi l'idillio della solitudine e del silenzio si rompe fino al termine: frotte di turisti attratte dalle bellissime cascate giungono qui dal cosiddetto Mist Trail. E su questo scendo anch'io ammirando i numerosi salti d'acqua, fino alle stupende
Vernal Falls, forse le piu' eleganti di tutte le cascate di Yosemite. Un muro regolare di acqua che crea una brezza bagnata ("mist") rendendo tutto e tutti umidissimi, nonche' una vegetazione lussureggiante.
Via via che si scende di quota torna la vegetazione del fondo valle, talvolta di carattere quasi mediterraneo frammista ad altre piante di tipo piu' montano.
Arrivo a Curry Village con le caviglie a pezzi ma con occhi e cuore colmi di immagini e sensazioni. Un pediluvio ristoratore nel Merced e' d'obbligo pero', prima di prendere l'efficientissimo Yosemite shuttle alla volta del village per concludere con una visita al museo e al villaggio indiani (ricostruzione).