Eccoci nuovamente nella stupenda Val Varaita, questa volta nel ramo di Bellino: un nome, un programma, potremmo dire. Infatti già le borgate di Bellino sono piccoli ma stupendi agglomerati di case in pietra, dai tratti distintivi di queste valli occitane (tetti ribassati, colonne cilindriche, ...).
E poi il paesaggio: a Sant'Anna il sipario si apre e dischiude un'incantevole diramarsi di valloni secondari, dai prati verdissimi e dagli spumeggianti ruscelli. Mandrie al pascolo punteggiano di bianco questo verde scenario.
Percorriamo la bella e comoda mulattiera del vallone Traversagn che in meno di un'ora ci conduce al bellissimo
piano di Traversagn. Qui si apre l'orizzonte, con un largo pianoro in cui sorgono numerosi alpeggi e dove finalmente si delineano in tutta la loro imponenza alcune montagne di rilievo: iniziando da sx (est) il nostro caro
Pelvo d'Elva (in una vista inusuale), la caratteristica
Costa Sturana che termina sulla regina del vallone, Rocca la Marchisa. Sulla destra invece prospetta sugli ameni pascoli di Traversagn l'arcigna parete rocciosa del
Pelvo di Chiausis.
Percorso il lungo pianoro, si svolta verso il Chiot Piasensa, volgendo i passi direttamente al colletto tra Faraut e Pelvo. Con qualche strappo si giunge al colletto da cui la vista si allarga ulteriormente, aprendosi anche al sottostante vallone Chiausis. Una facile crestina, su buona roccia ma con qualche tratto esposto, conduce alla cima del
Pelvo di Chiausis. Evitata sul lato est la crestina si riscende al colletto per facile itinerario, riprendendo il cammino verso la
severa cima del Gabel. Un gruppo di stambecchi fugge dalla casermetta da cui parte un faticoso zig-zag per il colle Balma, mentre un piccolo si intrattiene incuriosito dall'intruso fino all'ultimo istante utile alla fuga...
Dopo l'ultima sudata è si tira fiato dal
colle della Balma potendo godere di una vista ancora più ampia, ricomprendendo il Viso e tutta la carrellata dei monti già citati, a cui si va ad aggiungere l'amenissimo vallone della Balma.
Qualche tratto delicato in discesa, un po' esposto ad est, poi ancora sentiero sul lato ovest e si perviene sulla china detritica del Gabel a coronamento dell'escursione odierna.
Il rientro sarà dal
vallone della Balma, poi Autaret, verdissimo e solitario, incorniciato verso il basso da suggestive nebbie pomeridiane. Un ultimo saluto a questo stupendo angolo delle nostre Alpi dal
pian Ceiol.