L'obiettivo poteva essere la Cima di Crosa ma la solita neve ghiacciata sconsiglia di continuare la salita in cresta oltre la cima denominata Fortini di Crosa. Si tratta in realtà di una vera e propria vetta autonoma, delimitata da un colletto in direzione ovest e dal colle di Cervetto a est.
Partiamo da Becetto e in breve giungiamo al bell'agglomerato di baite di Meire Ruà, quindi su stradello fino a Pian Ciattiva, che altro non è se non il versante sud di Garitta Nuova e Riba del Gias che forma un pianoro pascolivo.
Da qui l'innevamento inizia ad essere continuo e conviene calzare i ramponcini (il sottoscritto, perché la cagnetta delle nevi ne è provvista per natura...). La traccia risale verso la Madonna Alpina con qualche tratto in traverso sui ripidi versanti che scendono dai Fortini di Crosa. Il manto nevoso è ormai assestato e il pericolo di valanghe pressoché nullo (qualche vecchio deposito valanghivo è in bella mostra alle pendici di Cima Crosa).
Ad un certo punto seguiamo le tracce ascendenti che ci condurranno verso i Fortini, su ripido pendio di neve portante.
Giunti sulla cresta rimaniamo estasiati dalla
vista magnifica del Viso e dal candore dei
morbidi profili di Garitta Nuova e Riba del Gias.
Qualche scatto in ogni direzione a fissare nelle immagini questi attimi di paradiso e poi si riprende la marcia, in discesa, sul versante est. Le tracce di ciaspole e ramponi facilitano la discesa su questa dorsale altrimenti piuttosto ripida (con neve dura); occorre comunque cautela per evitare una scivolata che sarebbe difficile arrestare...
Finalmente al
colle di Cervetto ci possiamo rilassare e godere in santa pace un delizioso panino alla mortadella.
L'aria è fredda nonostante il bel sole e non conviene indugiare: via ancora su neve, ora morbida ma sempre portante, intercettando il sentiero di salita e chiudendo così un bell'anello.