Sono davvero poche le giornate così terse nei mesi caldi ed in queste nostre alpi piemontesi. Condizioni che miracolosamente durano da alcuni giorni...
In queste condizioni la vista corre e si perde su orizzonti lontani ben oltre i confini abituali del nostro sguardo. Affacciarsi allora da montagne come il Frioland aperto alla vista su tutti i lati offre davvero un volo d'uccello a 360 gradi. Non una nube disturba il cielo azzurrissimo e la quasi assenza di foschia (tranne che sulla grande città...) consente di cogliere persino i dettagli di montagne lontane come il
massiccio del Rosa, il
Gran Paradiso o persino la
calotta terminale del Bianco.
Il Monviso con il suo seguito regna incontrastato a Ovest, mentre verso sud i massicci cristallini delle Marittime emergono in evidenza con l'Argentera e il canalone di Lourousa in bella evidenza.
Tutto questo si offre alla nostra contemplazione dopo una faticosa risalita di ripidi pendii erbosi, avendo erroneamente individuato la traccia che ci avrebbe dovuto condurre alla Costa Rasis. Giungiamo comunque al
colle Frioland non proprio stremati grazie all'aria cristallina ed asciutta, toccando la cima dopo una breve rampa ripida ma senza difficoltà alcuna.
In vetta c'è tempo per godersi il panorama come già detto e far due ciacole con i pochi altri escursionisti giunti fin qui dalle più svariate direzioni (chi da Rorà, chi dal colle delle Porte, ...).
Qualche scatto fotografico e a malincuore lasciamo la vetta per discendere verso est al
colle delle Porte e di qui per traccia di sentiero evidente rientro alla borgata Brich, chiudendo così un bell'anello con traversata del Frioland da ovest a est.