Camminare per i magnifici boschi di Pra Catinat e' una esperienza rilassante ma anche appagante dal punto di vista dell'osservazione naturalistica.
Infatti partiamo da casa con il desiderio di fare incontri con la fauna selvatica e veniamo accontentati dopo meno di mezz'ora di cammino nella bella lariceta sopra
Pra Catinat: qui avvistiamo
un gruppetto di caprioli intenti ad abbeverarsi ad un ruscello. I tre restano sul chi va la' giusto il tempo di qualche ripresa fotografica per poi fuggire a gambe levate nel fitto del bosco.
Continuiamo il nostro pellegrinaggio tra begli esemplari di larice ed un ricco sottobosco di rododendri e mirtilli (purtroppo senza frutti in questa avara estate 2016). Incrociamo il sentiero GTA diretto al colle Orsiera che percorriamo per un breve tratto, poi deviamo
attraversando verso Ovest, fuori dalla lariceta. Seguendo vaghe tracce sotto i gialli pendii erbosi del Pelvo giungiamo inaspettatamente ad
un solitario altare di roccia che rivela immediatamente misteriose incisioni...
Del tutto fortuitamente ci siamo imbattuti in un importante masso con incisioni rupestri preistoriche denominato masso del Crò da Lairi. Ci soffermiamo a lungo a contemplare le coppelle e le canalette che le collegano, provando a immaginare i riti compiuti dai nostri progenitori vissuti qui migliaia di anni fa...
Riprendiamo il cammino, ma le sorprese non sono finite: un camoscio del tutto ignaro della nostra presenza (siamo sotto vento) ci viene praticamente incontro. Quando alla fine si accorge di noi devia, regalandoci una bella dimostrazione delle sue
doti acrobatiche.
Facciamo una breve tappa ristoro, sbocconcellandoci un paio di panini e poi con due minuti di relax al margine di un ruscello, quindi scendiamo a riprendere la strada sterrata per ritornare all'auto.
Concludiamo il pomeriggio con una digressione (in auto) al
colle delle Finestre e all'
alpe Pintas per integrare con ottime torte il magro pasto quotidiano.