Partiamo con l'idea di pestar neve e rimaniamo subito delusi dalla mancanza di manto nevoso in gran parte dei versanti fin oltre i 2000. Decidiamo pur tuttavia di continuare il cammino fin verso la "Sellaccia" dove si intravede qualche chiazza bianca...
Il tepore che risale i pendii erbosi fa pensare all'estate piu' che all'inverno e sarebbe davvero impossibile che la neve non si sciogliesse con questa calura.
D'un tratto siamo attratti dalla figura di un canide che ci attraversa la strada ad un centinaio di metri, scedendendo il pendio della Razil... esclamiamo quasi in coro "
un lupo!". Dopo un breve dibattere ci lasciamo convincere da una coppia di escursionisti che trattasi di un cane pastore (n.d.r. all'agriturismo "A Nostro Mizoun" ci confermeranno invece che la zona e' frequentata da lupi che percorrono proprio quel tragitto in discesa!).
Proseguiamo senza aver (purtroppo) immortalato il nostro lupo e ci avviamo per la cima della Selassa dove troveremo pane per i nostri denti, o meglio neve per i nostri scarponi.
Godiamo del panorama e tiriamo
qualche palla di neve, specie con l'instancabile Amelie che si diletta ad azzannare le palle al volo...