Due giorni in Val di Rhemes, ai margini del Gran Paradiso, eppure valle molto affine alle sue consorelle Valsavarenche e val di Cogne. I circhi glaciali sono li' presenti ai piedi di imponenti pareti rocciose, insieme ai numerosi laghi di origine glaciale.
Il canto delle sirene dell'alta quota chiama da queste altitudini ed eccomi pronto ad accorrere senza troppa resistenza...
Un avvicinamento al
rifugio Benevolo piu' che comodo, su sentiero agevole e dalla pendenza moderata. Ed anche l'itinerario per la Becca della Traversiére e' ben segnalato e privo di difficolta' salvo qualche tratto di nevaio ripido.
Si tratta dunque di una salita relax, adatta ad un'esperienza in solitaria senza 'patemi', ma di pura ispirazione.
I giganti della Vallée affiorano ad uno ad uno man mano che si acquista quota, aprendosi ad una
vista grandiosa in tutte le direzioni. Anche la Vanoise offre il suo spettacolo, facendo sfilare Grande Motte, Grande Casse ed altri suoi colossi.
Goduto a pieno dello spettacolo, in perfetta solitudine (come tutta la salita, d'altra parte :-), rientro con tutta calma alla conca di Golettaz per ammirare ancora le belle fattezze della
Granta Parei, qui in forma piramidale. Un gruppo di escursionisti francesi mi ferma per l'intervista di rito: la neve e' troppo dura? c'e' troppa neve scendendo in Val Grisenche verso il Bezzi? E' troppo qui, e' troppo la'.... Insomma rassicuro la comitiva e rientro piu' spedito verso valle, incontrando ancora numerosi escursionisti estasiati alla vista dello spettacolo glaciale.
Salutata la comba Golettaz si rimette piede nella verde Val di Rhemes con i suoi ameni pascoli erbosi.
Qui lo spettacolo del glacialismo si manifesta con le moltissime e
impetuose cascate: la forza della natura qui si scatena con impeto e non stupisce che questa sia una delle cause ad aver modellato le vallate alpine come le conosciamo.