Ancora una volta al rifugio Giacoletti, questa volta per salire la via normale alla Punta Udine. Giungiamo al rifugio immancabilmente immersi nella nebbia, che ci segue lungo l'itinerario di salita. Gli sprazzi di sole sembrano dare speranza per un'apertura, lasciano invece spazio alla nebbia fitta e alla delusione di una
croce di vetta immersa nelle nubi.
Ritorniamo dunque sui nostri passi scendendo il couloir del Porco fino al Giacoletti dove ci attende un lungo pomeriggio ad aspettare qualche squarcio di sole... Solo in serata finalmente qualche raggio di sole scaldera' le nostre membra e ci permettera' di scorgere un po' delle magnifiche cime intorno. Ad intrattenerci intanto ci pensa
un nutrito gruppo di "cornuti" del loco, alcuni stambecchi davvero imponenti e tutt'altro che intimoriti, anzi... I cagnetti ospiti del rifugio che prendono ad abbaiare con veemenza vengono respinti e talvolta
inseguiti dal maschio dominante!
Dopo una notte puntualmente insonne in un rifugio affollato, al mattino veniamo gratificati dalla
visione del Monviso in tutto il suo splendore, seguito da uno stuolo di satelliti infuocati alle calde luci mattutine. Dal fondo valle salgono i
vapori padani creando un suggestivo mare di nubi da cui emergono i picchi rocciosi delle Cozie.
Intanto il nostro cammino si volge a sud verso l'altro rifugio del Viso, il Quintino Sella, al quale giungiamo verso le 11 dopo un pellegrinaggio ai piedi del Re di Pietra.
La sosta al rifugio e' dedicata a ritemprare il corpo con il cestino del pranzo e lo spirito con la magnifica vista della
parete est del Monviso. Rientriamo al pian del Re toccando il lago Chiaretto ed infine il lago Fiorenza, tutto sommato soddisfatti per questa giornata tutt'altro che meteorologicamente brutta.